Ieri, venerdì 5 ottobre 2018, nella Caserma Soccorso Saloni di Viterbo, sede della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, ha avuto luogo, alla presenza del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Fungo, del Comandante dell’Istituto di formazione militare viterbese, Generale di Brigata Pietro Addis, e delle principali autorità civili, religiose e militari, la cerimonia di consegna dei gradi agli Allievi Marescialli del XIX corso Saldezza.
Lo ha reso noto la stessa Scuola Sottufficiali con un comunicato stampa di ieri.
Il gen Addis, rivolgendosi ai neo-marescialli, futuri Comandanti di plotone della Forza Armata, ha sottolineato come “raggiungere i traguardi non significhi arrivare, fermarsi, godere dei risultati ottenuti, bensì ripartire immediatamente con nuove e più elevate responsabilità, nella piena consapevolezza di avere tutti gli strumenti per essere comandanti”.
E ha poi affermato: “Avrete tra le mani la risorsa più pregiata e importante della Forza Armata, cioè il personale. Abbiatene cura, ricercate l’autorevolezza che deriva dalla vostra capacità di interpretare il ruolo di comandanti con passione, umiltà, dando costantemente l’esempio, ascoltando tutti, consapevoli che la decisione sarà unicamente vostra e che in quel momento dovrete fare affidamento unicamente su voi stessi, sulla vostra motivazione e su quello che avete imparato alla Scuola”.
Momento speciale della cerimonia, il Passaggio della stecca: il Capo Corso degli Allievi “anziani” consegna la “stecca” a quello degli Allievi “giovani”.
La stecca, ricorda il comunicato stampa della Scuola, è una riproduzione in grande scala di un piccolo attrezzo in legno, con una scanalatura centrale, che veniva un tempo usato dagli Allievi per lucidare i bottoni metallici della giubba senza sporcarne il tessuto.
Passare la stecca ha il significato di passare le consegne a chi subentra in un compito, ossia lasciare il posto al nuovo corso da parte degli Allievi anziani prossimi al conseguimento del grado di Maresciallo.
La “Stecca” simboleggia oggi, oltre al valore delle tradizioni, anche l’interiore lucentezza dell’animo di chi è chiamato a servire in armi la Patria.
Significativa e oltremodo gradita, la consueta, sentita, partecipazione dei familiari e degli amici degli Allievi neopromossi, i quali, provenienti dalle diverse regioni d’Italia, hanno preso parte, attivamente, all’emozionante cerimonia consegnando personalmente il grado di Maresciallo ai propri congiunti, si apprende.
Dopo la premiazione del personale del XIX corso Saldezza, distintosi nelle diverse discipline durante il biennio di studi, ha avuto luogo il cambio del Comandante del reggimento Allievi Marescialli.
Il col Raffaele Vladimir Forgione, dopo due anni, ha lasciato la guida del reggimento al parigrado Cristian Margheriti, già Comandante del reggimento Savoia Cavalleria (3°) in Grosseto.
Il gen Fungo, ripercorrendo gli eventi della cerimonia, ha sottolineato come l’essenza del militare sia racchiusa nei “simboli”. Ha, inoltre, evidenziato due concetti fondamentali per i futuri comandanti: “anteponete sempre l’importanza, il benessere e la cura degli uomini e delle donne che avrete alle dipendenze. Portate dentro la lucentezza dello spirito quale guida nel corso della vostra vita militare”.
I neo Marescialli, che hanno superato nei giorni scorsi l’impegnativo esame di immissione in ruolo, lasceranno la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo il prossimo mese di gennaio per raggiungere le Scuole d’Arma e Specialità dove completeranno l’iter formativo.
Fonte e foto: Scuola Sottufficiali dell’Esercito