Termina oggi, 30 maggio, l’esercitazione Italian Minex 2018 che ha visto impegnate, per due settimane, nove unità di quattro nazionalità differenti nelle acque della Sicilia orientale, fa sapere lo stato maggiore della Difesa con un comunicato stampa odierno.
Le attività addestrative si sono svolte in uno scenario che prevedeva un’elevata minaccia nemica simulata da unità di superficie e assetti elicotteristici.
Il Comando dell’esercitazione, si apprende, è stato affidato al Comandante delle Forze di Contromisure Mine, ammiraglio Davide Berna, imbarcato sulla fregata Euro, designata flag ship dell’esercitazione.
All’esercitazione hanno preso parte due gruppi di cacciamine di cui il primo con unità del Standing NATO Mine Counter Measure Group 2 (SNMCMG2), al comando del CDR Justin Hains imbarcato sulla nave inglese Enterprise, formato da tre cacciamine, tra cui l’italiano Alghero, il turco Anamur e lo spagnolo Segura; e il secondo, sotto il Comando del Comandante della Cinquantaquattresima Squadriglia dei Cacciamine Costieri Italiani, capitano di fregata Daniele Di Giacomo, con quatto navi, tre italiane (nave Crotone, nave Termoli e nave Numana) e la spagnola Tambre.
I cacciamine, spiega il comunicato stampa, sono unità dotate di sistemi a elevato tasso tecnologico impiegati anche per la ricerca subacquea e la rimozione dai fondali di ordigni bellici, nonché per l’individuazione e messa in sicurezza di relitti e beni archeologici sommersi.
Tali attività sono finalizzate a garantire il libero accesso ai porti e mantenere aperte le vie di comunicazione marittime assicurando il libero transito delle unità mercantili e la sicurezza della navigazione contribuendo in maniera sostanziale all’incolumità di quanti dal mare e sul mare operano quotidianamente e traggono il frutto del proprio lavoro.
L’esercitazione ha visto anche la partecipazione di due team di veicoli subacquei, uno italiano e uno del Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE), imbarcati rispettivamente su nave Numana e su nave Enterprise.
L’ impiego di questi sofisticati veicoli autonomi subacquei permette di effettuare una fedele riproduzione dei fondali, individuando oggetti sommersi e garantendo la loro rimozione senza mettere a rischio l’operatore.
Rientrati oggi nel porto di Augusta, i cacciamine Italiani riprenderanno il mare nei prossimi giorni per raggiungere la base della Spezia. Mentre i cacciamine del gruppo NATO continueranno la loro attività nel Mediterraneo.
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Fonte e foto: stato maggiore Difesa