“Si è svolto l’8 febbraio, nella Base della Diga di Mosul, l’incontro del nuovo ‘Mosul Dam Area Stability Committee’ – fa sapere lo stato maggiore della Difesa dal suo sito istituzionale – che di fatto chiude la prima fase del programma di stabilizzazione dell’area avviato dalla Task Force Praesidium e volto a integrare le Forze di Sicurezza irachene e le autorità civili”.
“Il processo di supporto alla popolazione era stato avviato nell’ottobre 2017 dopo l’avvenuto passaggio di consegne tra le forze curde e quelle irachene”, scrive in dettaglio la Difesa.
Il programma ha avuto l’obiettivo di integrare e coinvolgere la componente militare irachena nel sistema di aiuto umanitario sviluppato dal 3° reggimento Alpini e dalle organizzazioni umanitarie.
Nell’incontro, avvenuto coinvolgendo le autorità civili e militari di livello regionale e provinciale, sono state discusse le modalità con le quali poter facilitare le organizzazioni non governative (NGO) a operare sul territorio.
In questo contesto la Task Force Praesidium, in coordinamento con le autorità locali, ha assolto al duplice compito, da una parte, di facilitare il ritorno delle organizzazioni umanitarie sul territorio e, dall’altra, di essere un’importante componente a supporto della popolazione in settori di primaria importanza, come la sanità, l’educazione e la pastorizia, fonte di sostentamento per circa il 70% della popolazione.
“La costante presenza dei militari iracheni come principali interlocutori – spiega la Difesa – ha permesso di portare a compimento il processo di transizione che vede ora le locali Forze di Sicurezza irachene assurgere a ruolo di principale punto di riferimento per autorità civili, popolazione e organizzazioni umanitarie”.
Un processo di stabilizzazione, agevolato dalla continua partecipazione dei militari iracheni, che ha visto coinvolti in prima linea i rappresentanti del Counter Terrorism Service e del National Security Service nei rapporti con le diverse autorità e organizzazioni locali, nati grazie a numerosi incontri.
L’ultimo, in ordine di tempo, ha visto i militari iracheni confrontarsi con gli oltre 30 rappresentanti di altrettanti villaggi sul delicato tema del ripopolamento che, nel corso degli ultimi mesi, ha visto crescere la popolazione dell’area di oltre il 15 %, con importanti ripercussioni sulla gestione dei servizi primari.
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Fonte e foto: TF Praesidium via difesa.it