A bordo della fregata italiana Virginio Fasan, ormeggiata nel Porto di Gibuti, il Contrammiraglio Fabio Gregori della Marina Militare Italiana ha lasciato l’incarico di Force Commander della Task Force 465 al Major General Charlie Stickland, l’attuale Operational Commander dell’Operazione Atalanta, ha fatto sapere lo stato maggiore della Difesa il 6 dicembre scorso.
“L’operazione Atalanta – ricorda la Difesa – è stata la prima iniziativa militare a carattere marittimo istituita dal Consiglio dell’Unione Europea in accordo a due risoluzioni ONU. Fu lanciata nel dicembre del 2008 in risposta ai crescenti attacchi di pirateria somala a danno del traffico mercantile, specie alle navi appartenenti al World Food Programme in transito nelle acque del Corno d’Africa per consegnare aiuti umanitari in Somalia e Yemen”.
Da allora in area opera la Task Force 465, il dispositivo aereonavale europeo che negli ultimi cinque mesi è stato comandato dal Contrammiraglio Gregori, imbarcato sulla fregata italiana Virginio Fasan in qualità di “flagship”, ovvero sede di comando dell’operazione.
Durante il mandato, iniziato il 27 luglio 2017 e terminato, appunto, il 6 dicembre, le attività effettuate da Nave Virginio Fasan sono state molteplici e di varia natura, tutte volte, sia in maniera diretta che indiretta, a contrastare il preoccupante fenomeno della pirateria somala, sottolinea la Difesa.
A tal proposito, l’ultimo periodo ha visto Nave Fasan condurre una importante operazione che ha portato al fermo di sei sospetti pirati somali che, in alto mare in Oceano Indiano, nei giorni 17 e 18 novembre avevano attaccato una nave mercantile e un peschereccio oceanico. I sei sospetti pirati erano poi stati consegnati alle autorità giudiziarie delle Seychelles in accordo ai trattati internazionali in vigore.
Nei 132 giorni d’operazione, spiega la Difesa, Nave Virginio Fasan ha effettuato numerose attività principalmente volte a mantenere alta la deterrenza nei confronti di organizzazioni criminali che costituiscono la radice del fenomeno della pirateria.
In tal senso, sono state condotte numerose missioni di “Intelligence Surveillance and Reconnaissance”, grazie alle quali è stato possibile raccogliere numerose informazioni inerenti le attività svolte lungo le coste della Somalia, osservando e monitorando per 170 volte le aree a più alto rischio di attività riconducibili al suddetto fenomeno.
Allo stesso modo, durante le otto soste che Nave Virginio Fasan ha effettuato nei porti dell’Oman, Gibuti, Mayotte, Tanzania, Seychelles e Madagascar, sono state condotte diverse attività sia a carattere addestrativo, a favore delle forze di polizia locali, che umanitario, nei confronti delle comunità locali.
In particolare l’equipaggio di nave Fasan ha effettuato 29 attività di Local Maritime Capacity Building (LMCB), addestrando 266 militari delle forze di polizia marittima, quali Marina Militare e Guardia Costiera, di 7 diversi paesi con lo scopo di trasmettere loro le conoscenze necessarie per operare in autonomia nel contrasto alle attività illecite, tra le quali la pirateria.
Le soste in porto hanno inoltre permesso all’equipaggio italiano di condurre attività CiMiC, (Civilian and Military Cooperation) in quattro diversi paesi africani.
L’obiettivo di tali attività è quello di fornire supporto nel soddisfare le esigenze primarie della popolazione civile meno agiata dei paesi visitati. Tali attività, rappresentando un concreto aiuto allo sviluppo della società locale, consentono al personale delle Forze Armate Italiane di stringere solidi legami di integrazione e collaborazione con le istituzioni locali, favorendone l’accettazione della loro presenza in area e ponendo le basi per un intervento costruttivo.
Allo stesso tempo, nel periodo d’operazione sono state condotte differenti attività addestrative e di cooperazione con le diverse missioni internazionali che operano in Oceano Indiano, tra cui numerose esercitazioni complesse svolte con le unità di altre forze navali quali ad esempio Cina, Corea del Sud, India, Oman e Seychelles.
Nel discorso di commiato, tenuto durante la cerimonia di cessione del Comando della Task Force 465, il Contrammiraglio Fabio Gregori ha espresso il suo più vivo e sentito apprezzamento per il lavoro svolto a tutto il personale degli assetti aeronavali che ha avuto l’onore di guidare e che, nel periodo del mandato, hanno operato ogni giorno con costanza e determinazione al fine di perseguire l’obiettivo della missione.
A seguire, l’Operational Commander dell’Operazione Atalanta, Major General Charlie Stickland, durante il suo intervento, ha voluto sottolineare la brillante operazione guidata dal Force Commander, Contrammiraglio Fabio Gregori, che visto lo scorso novembre Nave Fasan fermare il gruppo di azione pirata operante nel bacino somalo, congratulandosi con l’equipaggio di Nave Fasan per l’eccezionale lavoro svolto.
Nave Virginio Fasan si appresta quindi a lasciare l’area d’operazione per far rientro nei prossimi giorni nel Mar Mediterraneo.
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Fonte e foto: stato maggiore Difesa