Sono tre gli atleti italiani impegnati nei Campionati del Mondo in programma dal 22 al 26 novembre a Ulsan, nella Corea del Sud, fa sapere la Federazione Italiana Para-Badminton.
Il ravennate Yuri Ferrigno (Modena BC), la palermitana Marcella Li Brizzi (Pol. Fenice) e il partenopeo Roberto Punzo (Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, GSPD) che, guidati dal tecnico nazionale, il tarquinese Enrico Galeani, sono tra i 274 iscritti che si affronteranno per i titoli iridati di categoria.
Sono tutti atleti ben consci delle limitazioni imposte dal proprio handicap, spiega la Federazione, ai quali non interessa essere elogiati o portati sugli scudi, ma solo “dimostrare a se stessi e agli altri, cioè a quelli che ancora non hanno avuto il coraggio di provare, che lo sport è rinascita, la rinascita è agonistica voglia di vincere e, l’agonismo, non conosce la parola disabilità”.
L’esperienza del Para-Badminton italiano in competizioni internazionali è iniziata con il Campionato del Mondo del 2015, in Inghilterra (Stoke Mandeville), dove partecipò soltanto il tenente colonnello dell’Esercito Italiano Roberto Punzo.
Oggi, il team italiano si presenta con tre rappresentanti dimostrando la valenza del movimento in Italia che, dal giorno del riconoscimento come Federazione Sportiva Nazionale, avvenuto il 20 luglio 2016, non ha mai interrotto la sua costante crescita arrivando ora a competere a livello mondiale.
Si tratta di una Federazione senza dubbio giovane, nata da poco, che è riuscita, grazie all’impegno di tutti, ad assumere una dimensione internazionale in pochissimo tempo e che ha un solo interesse, spiega il comunicato: promuovere l’attività sportiva in persone con disabilità.
“Lo sport fa bene a tutti – spiega il comunicato della Federazione – per le persone con disabilità è ancora più importante per un percorso di rivalutazione psicopedagogica, filosofica e neurobiofisiologica delle potenzialità corporeo-chinestesiche della persona disabile, per migliorare la condizione fisica e, non ultimo, stimolare la propria autostima”.
“Comunemente – approfondisce la Federazione – pensiamo ai disabili come persone malate, impossibilitate a fare qualsiasi cosa, perse nel loro immobilismo finché non avviene il miracolo e assistiamo alle loro prestazioni che ci fanno conoscere un’altra realtà. Gli atleti disabili hanno la capacità di farci conoscere la passione, ci fanno vedere pura energia, impegno e determinazione nelle competizioni”.
“Quando si ha la possibilità di incontrare atleti come questi, c’è solo da togliersi il cappello, non solo per l’esempio che danno, ma perché con sacrificio, abnegazione e duro allenamento hanno sfruttato appieno la ‘seconda chance’”.
“Allora – conclude la Federazione – non è importante il risultato che arriverà alla fine di questi Mondiali, perché il risultato è già esserci. Adesso dobbiamo solo fare il tifo per Yuri, Marcella e Roberto e ringraziarli per quanto stanno facendo per lo sport italiano”.
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Fonte e foto: Federazione Italiana Para-Badminton