A Gorizia, “una piazza Julia gremita di gente ha accolto le celebrazioni per il Centenario della Battaglia di Pozzuolo del Friuli del 30 ottobre 1917”, ha fatto sapere con un comunicato stampa del 30 ottobre la brigata Pozzuolo del Friuli.
Davanti agli Stendardi di tutti i reggimenti – di cavalleria di linea e corazzata – e della Scuola di Cavalleria, reparti schierati, tra i quali due squadroni del reggimento Genova Cavalleria, due squadroni dei Lancieri di Novara e una compagnia del 32° reggimento Carri, il generale Ugo Cillo, comandante della brigata Pozzuolo del Friuli, ha ricordato una delle pagine più importanti della Grande Guerra.
A cento anni esatti da quegli episodi che videro le vie di Pozzuolo teatro di duri scontri, sono stati ricordati: i cavalieri, i fanti della Brigata Bergamo e i cittadini che immolarono le loro vite per arrestare l’avanzata austro-tedesca e permettere, all’allora Regio Esercito, di ripiegare oltre il Tagliamento e riorganizzarsi per sferrare il contrattacco che portò alla vittoria della Prima Guerra Mondiale.
Momenti di profonda commozione sono stati vissuti nel ricordo di quanti perirono in quelle giornate, fa sapere il comunicato, e in particolare nel momento in cui il generale Cillo ha pronunciato gli ordini per la carica.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco Nicola Turello, che ha ringraziato il gen Amedeo Sperotto, comandante del Comando delle Forze Operative di Supporto (COMFOTER SPT), in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen Danilo Errico, per la sua presenza e sottolineato il saldo legame tra la comunità locale e la Forza Armata.
Il gen Sperotto ha rivolto un caloroso saluto e un sentito ringraziamento a nome del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dichiarando che la Battaglia di Pozzuolo rappresenta “un episodio straordinario e singolare della Grande Guerra, l’assalto della cavalleria in tempi in cui ormai si combatteva e si moriva nelle trincee, che assume al contempo un aspetto tragico e romantico, ove gli atti di eroismo dei Lancieri scrivono pagine memorabili, pagine che colpiscono, che insegnano, che sono spunto e stimolo per riflessioni e considerazioni che fanno crescere anche a distanza di anni”.
Il gen Sperotto ha voluto ricordare anche i caduti recenti nelle missioni internazionali, esprimendo tutta la sincera e affettuosa vicinanza “della Grande Famiglia dell’Esercito che porterà sempre impressi, nel cuore e nella mente, i volti dei propri Fratelli scomparsi”.
Il gen Cillo, rivolgendosi allo Stendardo dell’Arma di Cavalleria e di tutti i reggimenti di cavalleria di linea e carristi dell’Esercito, ha affermato che “essi sono il simbolo dell’Onore Militare dello spirito di coesione e di sacrificio che rappresenta, altresì, la nostra nazione, la nostra terra, la nostra gente, e rappresentano i Valori cui ci ispiriamo e che ci guidano nel quotidiano operare”.
Hanno preso parte alla cerimonia militare gli stendardi: della Scuola di cavalleria di Lecce, del Reggimento Nizza Cavalleria (1°), del Reggimento Piemonte Cavalleria (2°), del Genova Cavalleria (4°), dei Lancieri di Novara (5°), dei Lancieri di Aosta (6°) , dei Cavalleggeri Guide (19°), del 1° Reggimento Corazzato, del 4°, 31°, 32° e 132° Reggimento carri e del Centro Militare di Equitazione.
Presenti, inoltre: i Gonfaloni della città di Gorizia e Vittorio Veneto decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare; i Comandanti e Sottufficiali di Corpo delle Unità che costituiscono la Brigata Pozzuolo del Friuli: Reggimento Lagunari, Reggimento Genova Cavalleria (4°) – il cui comandante colonnello Angelo Di Domenico ha comandato il reggimento di formazione durante la cerimonia – 3° Reggimento Genio Guastatori, Reggimento Artiglieria a Cavallo, Reggimento Logistico e Reparto Comando e Supporti Tattici Pozzuolo del Friuli.
Tra le numerose autorità presenti: la Medaglia d’Oro al Valor Militare Paola Del Din Carnielli, la dottoressa Mariagrazia Santoro assessore alle infrastrutture e territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, in rappresentanza della presidente Debora Serracchiani, la dottoressa Cavalieri in rappresentanza del prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, l’onorevole Pietro Fontanini presidente della provincia di Udine, il generale di corpo d’armata Paolo Gerometta, il generale di Divisione Giuseppenicola Tota capo del quinto reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito e il generale di Divisione Carlo Lamanna comandante della Divisione Friuli .
Tra i discendenti dei soldati immolatisi nella battaglia: Giordano Emo Capodilista, pronipote del generale Emo Capodilista comandante della II Brigata di Cavalleria, Marina Calosso discendente del capitano Ettore Lajolo e Alessandro Gradenigo pronipote del colonnello Carlo Campari.
Numerosi i labari e gagliardetti delle associazioni combattentistiche e d’arma, in particolare quelli dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, provenienti da tutta Italia e rappresentati sul palco delle autorità dal presidente nazionale Alipio Mugnaioni.
Numerosi anche gli ufficiali, sottufficiali e graduati di cavalleria che hanno voluto raggiungere la cittadina friulana per non mancare all’importante ricorrenza, conclude il comunicato stampa.
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Fonte e foto: brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli