“Le nuove esigenze operative impongono una piena capacità interforze che deve essere necessariamente acquisita con attività addestrative che coinvolgano sempre tutte le componenti dello Strumento Militare Nazionale, così come è stato per la Joint Stars” ha affermato il gen Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa (CaSMD), a conclusione della Joint Stars, la più grande esercitazione interforze nazionale dell’anno, che ha visto impegnate forze di Esercito, Marina e Aeronautica su tutto il territorio nazionale.
È lo stato maggiore della Difesa a dare notizia della conclusione della vasta esercitazione interforze, con un comunicato stampa di oggi, 27 ottobre.
La Joint Stars 2017 (JS17) è un’attività addestrativa organizzata dal Comando Operativo di vertice Interforze (COI), spiega il comunicato, ed è costituita da una rete di esercitazioni, federate tra loro e condotte tra il mese di giugno e ottobre in Sicilia, Sardegna e Italia del centro sud, che fanno riferimento a un unico scenario fittizio di un contesto di crisi.
All’esercitazione ha preso parte anche una componente NATO con assetti dedicati all’addestramento alla guerra elettronica, tra cui quelli per il disturbo ai sensori radar e alle comunicazioni.
L’interoperabilità e il coordinamento delle procedure delle diverse componenti di ciascuna Forza Armata sono stati i principali obiettivi della JS17, ma quello certamente più rilevante è stato quello di testare e validare l’operatività iniziale della capacità nazionale di proiezione dal mare, cioè le forze militari anfibie italiane.
“L’Esercito Italiano, la Marina Militare e l’Aeronautica Militare – sottolinea il comunicato stampa – si sono addestrate congiuntamente, schierando complessivamente più di 3.600 militari con lo scopo di perseguire sinergie ed economie, condividere risorse e massimizzare interoperabilità, affinando le proprie capacità all’interno di missioni simulate che potrebbero verificarsi nell’ambito di crisi internazionali o emergenze nazionali”.
Sono state pianificate e condotte operazioni per l’evacuazione di personale civile presente nelle zone di operazioni militari, nonché la conduzione di operazioni che prevedano l’inserimento in ambiente ostile di una componente terrestre dal mare.
Il cuore di questa componente terrestre è rappresentato dal reggimento Lagunari Serenissima dell’Esercito Italiano e il reggimento San Marco della Marina Militare, i quali sono in grado di attivare tutte le funzioni “Combat”, “Combat Support” e “Combat Service Support”, “grazie all’integrazione delle capacità esistenti in seno allo Strumento Militare nazionale”.
L’Aeronautica Militare, che per la prima volta ha impiegato anche i velivoli F35A, ha garantito invece il supporto aereo con operazioni di Close Air Support (CAS), Suppression of Enemy Air Defense (SEAD), Combat Search and Rescue (CSAR), trasporto tattico di personale operativo ed evacuazione di civili feriti.
Tra i reparti dell’Esercito partecipanti all’esercitazione, il Comando Artiglieria Contraerei, la brigata Pozzuolo del Friuli, il reggimento Lagunari Serenissima, il 3° reggimento Genio Guastatori, il 17° reggimento artiglieria contraerei Sforzesca, il reggimento Artiglieria a cavallo, il reggimento Genova Cavalleria (4°) e il 5° reggimento Aviazione dell’Esercito (AVES) Rigel.
Per la Marina Militare sono state coinvolte la Portaerei Garibaldi, due navi da sbarco, la San Marco e la San Giorgio, i cacciamine Viareggio e Milazzo, il sommergibile Longobardo, la rifornitrice di squadra Vesuvio, il cacciatorpediniere Duilio, la fregata Alpino e il moto trasporto costiero (MTC) Lipari.
Per l‘Aeronautica Militare hanno preso parte la 46^ brigata Aerea di Pisa con i velivoli C-130 e C-27J, la 4^ brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea, il 6° Stormo di Ghedi con i Tornado IDS e ECR, il 4° Stormo di Grosseto e il 37° Stormo con gli Eurofighter, il 51° Stormo di Istrana con gli AMX, il 61° Stormo di Galatina con i T-346, il 14° Stormo di Pratica di Mare con l’aereo cisterna KC-767 e con il CAEW, il 32° Stormo di Amendola con l’aeromobile a pilotaggio remoto MQ-9 Predator B, il 15° Stormo di Cervia con gli elicotteri HH-101, HH-139 e gli HH-212.
Coinvolti, inoltre, 16° Stormo Fucilieri dell’Aria di Martina Franca, il Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari Palese, il ReGISCC di Pratica di Mare, il 22° GRAM di Licola e le basi del 41° Stormo di Sigonella e del R.S.S.T.A. di Decimomannu.
Fonte e foto: stato maggiore Difesa