Il pronto intervento delle unità della Marina Militare in coordinamento con la Marina Tunisina ha risolto una situazione di potenziale rischio per un motopesca di Mazara del Vallo intento in attività di pesca in acque internazionali a est della Tunisia.
È un comunicato stampa della Marina Militare di oggi, 3 agosto, a dichiararlo a seguito di una minaccia rilevata la sera del 2 agosto.
Si legge infatti nel dettaglio: “Il motopesca, nella serata di ieri, aveva infatti segnalato alle unità della Marina Militare, impegnate in attività di Vigilanza Pesca, l’avvicinamento di una motovedetta non identificata alla propria posizione”.
L’intervento di un elicottero di nave Margottini, che incrociava nell’area nell’ambito del dispositivo Mare Sicuro, e le comunicazioni con la Centrale Operativa della Marina Militare tunisina e le autorità diplomatiche italiane a Tunisi hanno permesso di chiarire la situazione, e come conseguenza delle azioni la motovedetta si è allontanata dalla zona.
“L’evento – sottolinea il comunicato stampa della Marina Militare – conferma l’efficacia del dispositivo dell’Operazione Mare Sicuro quale strumento per la tutela degli interessi nazionali nel Mediterraneo Centrale in piena collaborazione con le autorità dei Paesi rivieraschi”.
L’Operazione Mare Sicuro, spiega il comunicato nel dettaglio, è stata varata dal Governo a seguito dell’aggravarsi della crisi libica. Dal 12 marzo 2015 è stato quindi schierato, in un’area di circa 80.000 kmq collocata nel Mediterraneo centrale, un dispositivo aeronavale con il compito di rafforzare quanto già in atto da parte delle navi della Marina Militare che operano nell’area al fine di assicurare la tutela degli interessi nazionali mediante la protezione delle linee di comunicazione, dei navi commerciali, della flotta peschereccia italiana e delle fonti energetiche strategiche d’interesse nazionale e la sorveglianza delle formazioni jihadiste in applicazione della legislazione nazionale ed accordi internazionali vigenti.
Tale attività riveste una importanza fondamentale in un contesto come quello italiano fortemente dipendente dai traffici marittimi e dalla sicurezza sul mare.
Il dispositivo Mare Sicuro consente, al contempo, l’intervento in sicurezza dei mezzi impegnati in eventi di ricerca e soccorso mentre, su richiesta del centro di coordinamento del Comando Generale della Capitanerei di Porto – Guardia Costiera (IMRCC), le Unità della Marina Militare possono essere chiamate anche a svolgere attività di soccorso, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla normativa internazionale.
L’attività di Vigilanza Pesca (ViPe) è assicurata dal 1959 dalla Marina Militare con la presenza navale continua (365 giorni l’anno) nelle acque internazionali dello Stretto di Sicilia interessate maggiormente alle attività di pesca delle flotte pescherecce siciliane.
La Vigilanza Pesca (Vi.Pe.) ha il compito di assicurare il libero esercizio dell’attività di pesca dai pescherecci nazionali, in acque internazionali, nel pieno rispetto delle leggi nazionali vigenti.
Le aree di gravitazione dei pescherecci, in relazione alla loro pescosità, sono mediamente porzioni di alto mare prospicienti alle coste tunisine e libiche. Alla ViPe partecipa una nave, pattugliatore d’altura o corvetta, continuativamente in mare, che assicura la sorveglianza dell’intera area di operazioni posta nello Stretto di Sicilia, tra le Isole Pelagie e la Tunisia.
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Fonte e foto: Marina Militare