Lug 10, 2017
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Marina, Soccorso Sommergibili: esercitazione dei GOS COMSUBIN nel Golfo di Taranto con Campana McCann

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Al termine di un lungo periodo di preparazione alle immersioni profonde, fa sapere la Marina Militare con un comunicato stampa, Nave Anteo ha concluso il 6 luglio scorso un importante momento addestrativo nell’ambito della capacità del Soccorso Sommergibili.

Sul fondale del Golfo di Taranto, a una profondità di circa 50 metri, è stato portato in superficie un membro dell’equipaggio del sommergibile Romeo Romei attraverso la Campana di salvataggio McCann, il sistema di soccorso subacqueo più longevo della storia.

Questa esercitazione svolta nel golfo di Taranto con il Romeo Romei evidenzia la peculiarità della Marina Militare Italiana, unica nel contesto delle Marine del Mediterraneo.

L’attività segue quella recentemente condotta con la tecnica di immersione in saturazione dai Palombari di Comsubin sul relitto del sommergibile Sebastiano Veniero (link articolo in calce).

Le operazioni subacquee condotte durante questa esercitazione, “fortemente ostacolate dalle condizioni meteomarine avverse”, si legge nel comunicato, hanno confermato la capacità della Marina Militare di prestare soccorso ai sommergibili sinistrati, peculiarità unica nel contesto delle Marine del Mediterraneo.

Inoltre, l’attività svolta con il Gruppo Operativo Subacquei (GOS), vera e propria eccellenza italiana in campo subacqueo, riconosciuta anche all’estero, rientra nell’ambito delle molteplici capacità che la Marina Militare pone al servizio della collettività nell’ambiente marino.

Il GOS, ecco cos’è la componente subacquea del COMSUBIN (Comando Subacquei e Incursori, Raggruppamento Subacquei e Incursori Teseo Tesei) – fonte Marina Militare:

Gruppo Operativo Subacquei. Tutte le attività condotte negli ultimi anni dalla Marina Militare confermano il valore inestimabile della componente subacquea di Comsubin, vero e indiscusso centro di eccellenza per lo studio, la ricerca, la formazione e lo sviluppo delle capacità operative nel settore dell’immersione subacquea a quote più o meno profonde.

Con la tecnica delle immersioni in saturazione la Marina Militare può raggiungere la profondità di 250 metri, con escursioni fino a 300 metri, ma soprattutto può effettuare lavorazioni che richiedano tempi prolungati di esecuzione.

Si citano solo alcune tra le molteplici attività condotte di recente a favore della collettività e al servizio del Paese, dai Palombari della Marina e da nave Anteo:

  • neutralizzazione di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici in ambito marittimo nel corso del 2016;

  • recupero del relitto di un peschereccio a oltre 370 metri di profondità affondato al largo della Libia nell’aprile del 2015;

  • ricerca dei dispersi sul relitto del peschereccio Rosinella a oltre 60 metri di profondità a largo di Gaeta;

  • bonifica di due relitti carichi di residuati bellici inesplosi al largo di Savona;

  • ispezione al relitto del sommergibile Millo, affondato il 14 marzo del 1942, e giacente a 72 metri di profondità al largo delle coste calabre;

  • chiusura degli accessi al relitto del “Laura C” al largo delle coste calabre;

  • numerosi interventi a favore del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) e del Ministero dello Sviluppo Economico per la sorveglianza e la tutela del patrimonio culturale sommerso e il controllo antinquinamento delle condotte sottomarine e delle piattaforme petrolifere.

Nave Anteo, l’unità al servizio del COMSUBIN:

Nave Anteo, consegnata alla Marina Militare il 31 luglio 1980, è la terza Unità che porta il nome di un’invincibile gigante della mitologia greca, figlio di Nettuno e della Terra.

L’Anteo, posto alle dipendenze del Gruppo Navale Speciale di Comsubin, è dotata di sofisticati equipaggiamenti e specifiche apparecchiature che consentono di svolgere lavorazioni subacquee di ogni genere, anche a notevoli profondità, nonché il soccorso e salvataggio a favore degli equipaggi dei sommergibili in avaria.

Tale Unità allarga notevolmente lo spettro di impiego dei Palombari della Marina permettendo loro di raggiungere, grazie all’utilizzo delle tecniche di immersione in intervento ed in saturazione, profondità operative superiori ai 250 metri, o di operare con apparecchiature e mezzi tecnologicamente avanzatissimi, quali il minisommergibile SRV-300 (Submarine Rescue Vehicle) e lo scafandro rigido articolato ADS (Atmospheric Diving System), una sofisticata armatura antropomorfa che permette all’operatore al suo interno di muoversi sott’acqua e lavorare fino a 300 mt di profondità.

Cos’è la Campana McCann, indispensabile per salvare i sommergibilisti:

La Campana McCann è stata utilizzata per la prima volta nella storia durante il salvataggio dell’equipaggio del USS Squalus affondato a 70 metri di profondità al largo di Portsmouth nel maggio del 1939, ed è oggi dotazione indispensabile di ogni Marina Militare che abbia la capacità di soccorrere i propri sommergibilisti.

Su Nave Anteo è condotta da due palombari che, attraverso un cavo di sospendita in acciaio, possono farla appontare sui portelli dei sommergibili fino a 121 metri di profondità, effettuando una particolare manovra chiamata “ventosa” che permette di metterla in equilibrio pressorio con l’interno del battello, accogliendo così 6 naufraghi per ogni corsa verso la superficie.

Articoli correlati:

Sulla immersione in saturazione:

COMSUBIN: palombari in immersione in saturazione sul relitto del Veniero con Patrizia Maiorca (23 giugno 2017)

Il COMSUBIN in Paola Casoli il Blog

Fonte e foto: Marina Militare

 

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Forze Armate