Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha incontrato ieri, 10 maggio, a Palazzo Arsenale a Torino, gli studenti militari e civili della Scuola di Applicazione dell’Esercito, i loro comandanti e una rappresentanza di docenti dell’Università degli Studi di Torino.
É lo stesso Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito che ne dà notizia con un comunicato stampa del 10 maggio.
Accolta dal Comandante, gen Claudio Berto, e dal professore Edoardo Greppi, Presidente della Struttura Universitaria Interdipartimentale di Scienze Strategiche, la prima cittadina ha portato il saluto della città agli oltre 700 studenti italiani e stranieri frequentatori dei vari corsi alla Scuola di Applicazione.
Il sindaco Appendino ha esortato i giovani a vivere con entusiasmo e consapevolezza l’esperienza dello studio, facendo tesoro della peculiarità di una realtà didattica, quella torinese, nella quale la sinergia tra Esercito e Università offre straordinarie opportunità di crescita e diviene sinonimo di eccellenza educativa.
Nel corso della visita a palazzo Arsenale, storica sede della Scuola, Chiara Appendino ha manifestato il proprio apprezzamento per una istituzione profondamente radicata nella città e che, dal Settecento, coniuga il rispetto delle tradizioni con una visione innovativa dell’insegnamento.
“La proficua osmosi culturale tra mondo militare, realtà scientifiche, accademiche, imprenditoriali nazionali e internazionali è la chiave di successo del nostro quotidiano impegno per la formazione”, ha detto il generale Berto.
“A palazzo Arsenale – ha proseguito il generale – sono sempre attuali gli insegnamenti e lo spirito di uomini come Lagrange e Cavour, il primo docente e il secondo allievo di una Scuola che da tre secoli guarda con fiducia all’Italia e all’Europa”.
Nel lasciare palazzo Arsenale il sindaco Chiara Appendino ha sottolineato l’importanza delle ottime relazioni tra istituzioni militari e cittadine, essenziali non solo per conseguire comuni traguardi nel campo della sicurezza e della formazione, ma per garantire una sempre più consapevole partecipazione al progresso del “sistema Italia”.
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Fonte e foto: Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito