Si è concluso ieri, 27 maggio, a Taormina, il G7, riunione dei governi delle sette potenze mondiali, a cui gli uomini e mezzi delle Forze Armate hanno fornito il concorso per il potenziamento delle attività di sicurezza, di prevenzione e controllo dei siti e degli obiettivi sensibili in supporto al Ministero dell’Interno, il 26 e 27 maggio.
È lo stato maggiore della Difesa a scriverlo, nel comunicato stampa del 27 maggio stesso.
Per l’evento le Forze Armate hanno messo in campo un contingente militare interforze di circa 3.300 unità per il rafforzamento dei dispositivi di sicurezza, che resteranno in vigore fino a domenica sera.
Al summit annuale, che ha visto la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo delle 7 nazioni maggiormente industrializzate, le Forze Armate hanno fornito un dispositivo interforze articolato su un Comando della Forza, enucleato dal Comando Operativo di vertice Interforze (COI), e tre componenti operative (terrestre, marittima e aerea) per garantire il regolare svolgimento del vertice, l’incolumità della popolazione e dei partecipanti all’evento.
Il Capo di stato maggiore della Difesa (CaSMD), gen Claudio Graziano, ha sottolineato che “garantire la sicurezza per il G7 è stata una ulteriore dimostrazione della eccezionale capacità delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine a operare in maniera integrata. Un successo straordinario reso possibile dalla professionalità e dall’abnegazione dei nostri militari”.
Sin dall’inizio, l’Esercito, su indicazione della Prefettura e insieme alle altre Forze dell’Ordine, ha supportato la realizzazione di servizi di vigilanza e sicurezza per circa 100 obiettivi sensibili nell’area di Taormina.
Gli uomini e le donne della brigata Aosta hanno presidiato tutte le stradine di accesso al centro di Taormina e le aree ritenute maggiormente sensibili, mettendo a frutto l’addestramento e la pluriennale esperienza maturata nelle operazioni sul territorio nazionale e in quelle nei teatri operativi all’estero.
La Marina Militare ha schierato un dispositivo di sorveglianza e protezione di carattere polivalente, efficace sia in alto mare, con il cacciatorpediniere Francesco Mimbelli che ha agito da scudo al largo delle acque antistanti Taormina, che lungo la fascia litoranea, grazie all’azione combinata del cacciamine Rimini, incaricato di sorvegliare le acque rivierasche con il sonar ad altissima frequenza.
Presenti anche i palombari del Gruppo Operativo Subacquei, che hanno messo in sicurezza tutte le infrastrutture sensibili disseminate lungo la costa.
L’Aeronautica Militare ha contribuito a potenziare la difesa aerea e la gestione dello spazio aereo con l’impiego del Comando di Componente Aerea (Air Control Command), mettendo anche a disposizione aerei per il Combat Air Patrol e per il rifornimento in volo, elicotteri quali Slow Mover Interceptor e il Reparto Mobile di Comando e Controllo e Radar.
Inoltre, ha provveduto alle predisposizioni logistiche per l’atterraggio delle delegazioni, realizzando, nelle settimane antecedenti il summit, le elisuperfici e tutto l’occorrente per garantirne un autonomo funzionamento, mentre l’Aeroporto militare di Sigonella è stato impiegato per l’atterraggio e l’accoglienza delle delegazioni.
Sono stati infine impiegati assetti ad alta connotazione specialistica, come Team Counter Improvised Explosive Device Disposal per la ricerca e la bonifica di ordigni esplosivi in ambiente terrestre, marittimo e subacqueo, unità navali in supporto associato e una componente delle Forze Speciali.
Fonte e foto: Difesa