È terminata il 18 maggio l’esercitazione Mare Aperto, attività interforze e internazionale gestita dalla Marina Militare, ha fatto sapere lo stato maggiore della Difesa con un comunicato stampa di ieri, 20 maggio.
L’esercitazione, iniziata l’8 maggio, si prefiggeva di “testare e consolidare le capacità operative volte alle attività di tutela degli interessi nazionali ed europei, con particolare riferimento alla sicurezza marittima”.
Unitamente alle unità navali della Marina, l’esercitazione, diretta dal Comandante in Capo della Squadra Navale a bordo di Nave Cavour, ha coinvolto 11 navi di Paesi, oltre ad assetti dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare, per un totale di oltre 5.600 uomini e donne, si apprende.
Dieci giorni intensi di attività a difficoltà crescente, prima, e scenario a partiti contrapposti dopo, hanno caratterizzato l’evento addestrativo che, nella fase tattica, dal 14 al 18 maggio, ha visto le componenti navale, sommergibilista, aerea, anfibia della Squadra Navale confrontarsi in uno scenario di crisi internazionale.
È stato sviluppato l’addestramento nelle principali forme di lotta sul mare e dal mare, quali la difesa antiaerea, antisommergibile, antinave e anfibia.
“Inoltre -sottolinea il comunicato stampa – è stata particolarmente curata la Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare – un pacchetto di forze di Esercito e Marina, dedicato prioritariamente alle operazioni anfibie – anche con l’imbarco di due elicotteri di attacco AW 129 “Mangusta” su Nave Garibaldi ed è continuato l’addestramento congiunto con i velivoli dell’Aeronautica Militare”.
La piena integrazione con gli assetti aerei è stata dimostrata dal primo rifornimento in volo tra gli AV-8B della Marina e il tanker KC 767 dell’Aeronautica, oltre che dalla prima integrazione operativa del CAEW dell’Aeronautica e del P72 della Marina.
Nella fase tattica, il dispositivo aeronavale si è addestrato a gestire una situazione di crisi in ambiente non permissivo, con presenza di minaccia tanto convenzionale quanto asimmetrica, e con la proiezione di una forza anfibia dal mare su terra.
Lo scenario creato per l’esercitazione ha riproposto tutti gli elementi delle moderne operazioni militari: dalle regole d’ingaggio alle implicazioni strategico-militari, al rapporto con i media.
“Lo sviluppo dello scenario – spiega lo stato maggiore della Difesa – si è avvalso, in un’ottica di inter-agenzia, della presenza a bordo di un gruppo di studenti della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS) Guido Carli, che hanno partecipato all’esercitazione in qualità di political advisor e legal advisor, nonché come giornalisti della stampa simulata (simpress)”.
“I lusinghieri risultati conseguiti hanno dimostrato, ancora una volta, il carattere intrinseco di ogni odierna attività militare e l’alto livello di interoperabilità raggiunto con i partner europei e della NATO”, conclude il comunicato.
Mare Aperto in Paola Casoli il Blog
Fonte e foto: Difesa