“Il Capo di Stato Maggiore della Difesa (CaSMD), generale Claudio Graziano, ha inaugurato questa mattina i lavori della conferenza di presentazione del progetto per la costituzione di un Centro di eccellenza NATO per la Security Force Assistance (SFA)”, fa sapere un comunicato stampa di oggi, 4 aprile, dello stato maggiore Difesa (SMD).
La conferenza, che si protrarrà fino al 6 aprile e alla quale interverranno esperti NATO del settore, è la prima tappa necessaria affinché l’attuale centro nazionale, che ha sede all’interno dell’area della Scuola di Fanteria di Cesano di Roma, diventi un centro di eccellenza dell’Alleanza, spiega il comunicato.
“La SFA – spiega SMD – è l’insieme di attività volte a generare, sviluppare e incrementare le capacità operative delle Forze di Sicurezza delle aree di crisi nei quali operano i militari italiani e di altri paesi dell’Alleanza Atlantica”.
Il Centro avrà il compito di concorrere allo sviluppo e alla sperimentazione di concetti e dottrina afferenti al settore SFA, di raccogliere ed elaborare lezioni apprese e di condurre attività formative e addestrative a favore di istruttori, mentor e personale estero appartenente alle Security Forces.
“Le lezioni apprese dalle operazioni a cui hanno preso parte le Forze Armate italiane negli ultimi 20 anni – ha sottolineato il generale Graziano durante il suo intervento – indicano chiaramente che i maggiori rischi per la stabilità hanno origine in aree del mondo in cui si è verificato un crollo della struttura statale; crollo che viene frequentemente sfruttato da soggetti aggressivi che hanno interesse a creare o mantenere il caos.”
“Le missioni moderne – ha aggiunto il CaSMD – sono pensate proprio per portare la stabilità in uno Stato fallito e il nostro fine deve essere sempre il passaggio di responsabilità alle forze di sicurezza locali, quando esistono. Quando sono scomparse il lavoro è sicuramente più lungo perché bisogna ricostruire un modo di pensare e offrire anche un patrimonio valoriale di riferimento. I nostri militari sono bravi istruttori perché sono prima di tutto dei bravi militari”.
“Sono fiero dell’esperienza italiana ma sono anche fermamente convinto che condividere le esperienze di diverse Nazioni possa avere riflessi positivi sulle capacità di training e di stesura della dottrina. L’iniziativa che prende il via oggi è un ulteriore tassello dell’impegno dell’Italia nei confronti della NATO”, ha concluso il generale Graziano.
L’esigenza di un centro di eccellenza di tal genere deriva dalla necessità di disporre di personale delle Forze Armate (istruttore e mentor) che sia ben addestrato, in possesso di ottime capacità tecnico-operative e dotato di un’adeguata preparazione culturale e linguistica.
Il progetto per la costituzione di un Centro di Eccellenza SFA è stata avviato già nel febbraio 2016 e avallato dal Supremo Comando Alleato per la Trasformazione (Supreme Allied Command for Transformation – SACT), per la sua trasformazione in centro NATO.
Il pieno funzionamento è stato raggiunto alla fine dell’anno 2016 (link articoli in calce).
L’Assistenza alle Forze di Sicurezza consistente nell’addestramento, nel supporto alla pianificazione e condotta delle operazioni e nell’effettuazione di attività di “mentoring and advising”.
Questo tipo di attività, spiega meglio il comunicato nel fornire un esempio più specifico, è svolta dai militari italiani in Somalia, Mali, Libano, Gibuti, Iraq e Afghanistan sia nell’ambito di organizzazioni internazionali e sovranazionali che agiscono per Risoluzioni dell’ONU, sia sulla base di accordi bilaterali.
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Fonte e foto: stato maggiore Difesa