È stata una segnalazione dei militari italiani dell’Esercito di guardia alla base Villaggio Italia, nel Kosovo occidentale, a rendere possibile il sequestro di un discreto quantitativo di armi e munizioni e il fermo nei pressi della installazione militare di due kosovari che si aggiravano con fare sospetto.
Come spiega il comunicato stampa odierno del Multinational Battle Group West (MNBG-W), attualmente su base 32° reggimento Carri al comando del col Stefano Imperia, “grazie ad una azione svolta in stretto coordinamento tra i Militari Italiani del MNBG-W e la Polizia Kosovara è stato sequestrato a Pec/Peja un considerevole quantitativo di armi e munizioni”.
Il successivo intervento del Nucleo Carabinieri di Polizia Militare del MNBG-W ha consentito di fermare i due.
Ulteriori controlli effettuati dalla Polizia Kosovara hanno portato al sequestro di diversi fucili – “tra cui AK-47, fucili semiautomatici Caliber, fucili Sovarc – alcune pistole, baionette, coltelli, serbatoi e colpi di diverso calibro”.
Nel corso delle indagini sono state deferite alla locale autorità giudiziaria sette persone, di cui cinque in stato di arresto e due in stato di libertà.
Il contingente italiano nella base Villaggio Italia, sede dell’unità multinazionale a guida italiana (MNBG-W) su base 32° reggimento Carri, è responsabile del settore occidentale del Kosovo e annovera al suo interno assetti austriaci, sloveni e moldavi.
Un compito di KFOR e, in particolare, del contingente italiano del MNBG-W nella propria area di competenza, è di assicurare la libertà di movimento, garantire la sicurezza e la stabilità nel pieno rispetto della Risoluzione ONU 1244.
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Fonte e foto: MNBG-W KFOR