È iniziato un ciclo di addestramento al metodo combattimento militare (MCM) per il personale di KFOR effettivo al Multinational Battle Group West (MNBG-W), unità multinazionale a guida italiana, responsabile del settore occidentale del Kosovo, che ne ha dato notizia con un comunicato stampa odierno.
L’addestramento, diretto anche al personale dei contingenti austriaco, sloveno e moldavo, è tenuto da istruttori del 32° reggimento Carri, e consente al personale del MNBG-W di apprendere le tecniche adottate dall’Esercito Italiano nel combattimento corpo a corpo, incrementando l’interoperabilità e l’amalgama tra le sue componenti.
L’MCM, studiato per consentire al soldato completamente equipaggiato la sopravvivenza sul campo di battaglia, anche senza l’impiego di armi da fuoco, prevede una formazione completa che alle tipiche tecniche di combattimento affianca lezioni sui traumi e sulla psicologia del combattente.
Questo metodo viene utilizzato per formare tutti i militari effettivi all’Esercito Italiano; gli istruttori invece vengono preparati e addestrati presso il Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR), ente formativo della brigata Paracadutisti Folgore, che rappresenta il polo di insegnamento per gli istruttori MCM dell’Esercito Italiano.
L’addestramento e il mantenimento della capacità operativa dei militari dei vari contingenti rappresenta uno degli strumenti che consente a KFOR di essere pronto per qualunque esigenza in Kosovo, in linea con i principi della risoluzione 1244 dell’ONU.
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Fonte e foto: MNB-W KFOR