Questa mattina, 9 dicembre, si è svolta a Camp Villaggio Italia a Pec, nel Kosovo occidentale, la cerimonia di avvicendamento tra gli uomini e le donne del 62° reggimento Fanteria Sicilia di Catania e del 232° reggimento Trasmissioni di Avellino e i colleghi del 32° reggimento Carri di Tauriano e del 2° reggimento Trasmissioni di Bolzano.
Alla guida del Multinational Battle Group West (MNBG-W), l’unità multinazionale a guida italiana che opera nel settore ovest del Kosovo nell’ambito della Kosovo Force (KFOR) a guida NATO, il colonnello Stefano Imperia subentra dunque al colonnello Giovanni Giagheddu, fa sapere un comunicato stampa odierno dello stesso MNBG-W.
Nel periodo di permanenza in teatro operativo, si apprende, i militari del 62° reggimento Fanteria Sicilia hanno effettuato 1.111 pattuglie appiedate, 3.725 posti di osservazione e 1.457 pattuglie motorizzate, per un totale di circa 172.000 km percorsi.
Il MNBG-W ha realizzato nel corso del mandato anche numerosi progetti di cooperazione civile-militare, volti a supportare e contribuire a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.
Oltre 115 sono stati i meeting con le autorità civili e religiose locali e circa 20 le donazioni di materiale vario, tra cui abbigliamento sportivo, attrezzature scolastiche e materiali informatici in collaborazione di alcuni donatori italiani, operando in tal modo in tutte le 12 municipalità presenti nell’area.
Il passaggio di responsabilità è avvenuto alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Kosovo, S.E. Piero Cristoforo Sardi, del comandante della Kosovo Force, generale Giovanni Fungo, e del capo del Reparto supporti operativo del Comando operativo di vertice interforze (COI), generale Vittorio Iannotta, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose convenute per l’occasione.
Il generale Fungo nel suo discorso ha formulato parole di apprezzamento per l’eccezionale contributo fornito alla missione NATO da parte del MNBG-W e per la professionalità e l’umanità dimostrate dai militari italiani.
Il colonnello Giagheddu ha ringraziato i propri soldati per l’incessante lavoro svolto e gli eccellenti risultati ottenuti sul campo.
Lo stendardo del 32° reggimento Carri torna per la quarta volta in territorio balcanico, dopo aver partecipato per la prima volta all’Operazione Joint Guardian nel 2000.
I Carristi della brigata Ariete riceveranno il testimone della missione e proseguiranno nello svolgimento dei compiti assegnati mantenendo la leadership dell’unità multinazionale, che annovera tra le sue fila anche militari sloveni, austriaci e moldavi.
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Fonte e foto: MNBG-W