Durante lo scorso mese di novembre, nel comprensorio addestrativo della Scuola di Fanteria di Cesano, ha avuto luogo l’esercitazione Sagittario 04/2016, che ha coinvolto uno squadrone del reggimento Savoia Cavalleria (3°), ha fatto sapere lo stesso reggimento dei cavalieri paracadutisti.
L’attività, si apprende, è stata incentrata sull’utilizzo del nuovo sistema integrato di simulazione terrestre (SIAT) che l’Esercito Italiano ha adottato, analogamente a quanto già realizzato dai principali paesi alleati.
L’obiettivo era infatti simulare realisticamente le procedure di comando e controllo in condizioni di elevato stress operativo e collegare tutti i centri interessati attraverso il concetto di “simulazione distribuita”, con il quale più unità possono essere geograficamente schierate in località diverse, ma tra loro accomunate dallo stesso scenario di operazione.
Nello specifico l’esercitazione Sagittario 04/2016, che segue altre attività di simulazione effettuate nel corso di quest’anno dall’unità di Cavalleria della brigata Paracadutisti Folgore, ha avuto come tema l’esplorazione d’area a livello plotone, e ha visto schierato sul terreno il personale del 2° squadrone esplorante Marchio di Savoia, in contrapposizione a quello del 1° reggimento Granatieri di Sardegna.
L’importante momento addestrativo si è sviluppato in due fasi, ognuna delle quali della durata di una settimana: nella prima i partecipanti hanno seguito lezioni tecniche e pratiche per l’utilizzo del sistema SIAT, mentre nella seconda fase è stata condotta la pianificazione e lo sviluppo vero e proprio dell’esercitazione.
Lo sforzo espresso dai cavalieri paracadutisti è stato rappresentato dal posto comando, a livello squadrone, agli ordini del capitano Vincenzo Pesce, e da un plotone esplorante montato su veicoli Lince, comandato dal maresciallo Davide Belcuore.
Grazie all’opportunità addestrativa concessa, i militari del Savoia Cavalleria hanno condotto attività altamente realistiche che hanno consentito al personale dello squadrone di consolidare il proprio livello di preparazione e, allo stesso tempo, testare le capacità d’impiego degli equipaggiamenti e dei sistemi d’arma in dotazione all’unità in ambiente diurno e notturno.
Le attività svolte con i sistemi di simulazione assume sempre di più un ruolo fondamentale per la formazione delle unità dell’Esercito; le esperienze condotte con altri paesi dell’Alleanza Atlantica hanno confermato che un ciclo di addestramento condotto in un centro di simulazione è in grado di elevare in maniera esponenziale il livello della capacità operativa dei reparti.
Inoltre, il progetto SIAT, ha un indubbio vantaggio in materia di rispetto dell’ambiente, grazie alla drastica riduzione dell’utilizzo di munizionamento reale, soprattutto quello esplodente, finalizzato allo svolgimento di un numero minore di esercitazioni a fuoco.
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Fonte e foto: rgt Savoia Cavalleria (3°)