Si è svolta questa mattina, 1° settembre, a Camp Film City a Pristina, in Kosovo, la cerimonia di cambio al vertice della missione multinazionale NATO Kosovo Force (KFOR), fa sapere la stessa KFOR.
Il generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta, al termine del suo mandato di tredici mesi, è stato avvicendato dal generale di divisione Giovanni Fungo.
Alla cerimonia erano presenti il Presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, il Comandante dell’Allied Joint Force Command di Napoli, ammiraglio Michelle Howard, e il Capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano.
“A testimonianza del forte legame di collaborazione tra le istituzioni locali e internazionali con KFOR – sottolinea il comunicato – erano presenti alla cerimonia le principali autorità religiose, civili e militari del Kosovo e della comunità internazionale.”
Il Capo di stato maggiore della Difesa, generale Graziano, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della missione KFOR, assegnata ancora una volta alla leadership dell’Italia, in un’area come quella balcanica che oggi, più che mai, è crocevia delle crisi provenienti da regioni che circondano l’Europa.
Il generale Miglietta, da parte sua, ha sottolineato che “il numerico dei soldati costituenti le unità KFOR è, oggi, dieci volte inferiore a quello del 1999, ma l’importanza della loro presenza e del ruolo che KFOR ricopre, quale fattore determinante ed essenziale per la stabilizzazione e normalizzazione della regione, è ben dieci volte superiore a quella di allora”.
E ha poi concluso: “Le condizioni di sicurezza in Kosovo sono considerevolmente migliorate grazie alla presenza e al diuturno impegno dei militari di KFOR e, inoltre, grazie al dialogo e alla cooperazione con tutti gli attori locali ed internazionali”.
Il presidente Thaci ha espresso gratitudine al gen Miglietta per gli importanti risultati conseguiti dalla forza militare multinazionale nel corso del suo mandato: “KFOR, una delle istituzioni più affidabili presenti in Kosovo, contribuisce in modo determinante alla sicurezza e al progresso della regione”.
L’Italia è tra le principali nazioni che partecipano alla missione KFOR, attualmente composta da 31 nazioni, con oltre 550 militari di tutte le Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
“L’attenzione è rivolta principalmente all’andamento dei lavori di rivitalizzazione del ponte di Mitrovica – spiega KFOR – simbolo di forte divisione inter-etnica tra i serbi e gli albanesi, dove i Carabinieri della Multinational Specialized Unit (MSU) garantiscono la sicurezza dell’area”.
Altro sito sensibile, nel settore ovest della regione, spiega il comunicato, è rappresentato dal monastero ortodosso di Decani, dove i militari del contingente italiano del Multinational Battle Group-West (MNBG-W) sono i primi responsabili della sicurezza.
L’Italia dal 1999 è presente in prima linea in Kosovo e, nel corso dei 17 anni, si sono avvicendati sette generali italiani al comando di KFOR.
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Fonte e foto: KFOR
