La Airmobile Permanent Training IV (APT IV), esercitazione recentemente svolta a Rimini che ha visto la brigata Friuli coinvolta in primo piano al culmine di un intenso periodo di addestramento, ha visto operare insieme gli equipaggi di volo del 7° reggimento Aviazione dell’Esercito (AVES) Vega, 5° reggimento AVES Rigel, 3° reggimento Elicotteri per operazioni speciali Aldebaran e quattro plotoni del 66° reggimento Fanteria aeromobile Trieste impegnati, tra le altre cose, nella pianificazione e condotta di missioni di recupero di personale ferito o rimasto in ambiente non permissivo, oltre a missioni di esplorazione e sorveglianza dell’area d’impiego, conquista/occupazione di punti chiave.
L’area di esercitazione, che comprendeva Rimini e le zone limitrofe, è stata visitata dal Capo di stato maggiore (CaSME) dell’Esercito gen Danilo Errico il 26 settembre scorso.
Ad accogliere il CaSME, il comandante della Divisione Friuli, gen Flaviano Godio, e il comandante della brigata aeromobile Friuli, gen Paolo Riccò, che ha illustrato le attività della brigata dettagliandone i vari compiti istituzionali, le funzioni e le capacità operative con particolare riferimento alle attività di Personnel Recovery, Airmobile Quick Reaction Force e Medical Evacuation.
L’interoperabilità perseguita con l’APT IV è stata enfatizzata anche dalla partecipazione all’attività di diverse componenti dell’Esercito Italiano che potrebbero operare in uno scenario CRO (Crisis Response Operation) insieme alla brigata aeromobile Friuli.
In particolare, sono stati interessati circa 60 paracadutisti del 183° reggimento Paracadutisti Folgore, aviolanciati da CH 47 e NH 90; assetti del 1° reggimento AVES Antares; unità del 2°/121° reggimento Artiglieria contraerei; 41° reggimento SORAO; 6° reggimento Supporto logistico generale e del 7° reggimento Trasmissioni appartenente al COTIE.
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Fonte e foto: brigata Friuli