I caschi blu del contingente italiano svolgono quotidianamente attività di assistenza sanitaria a favore della popolazione locale nelle basi di Shama, di Al Mansouri e, periodicamente, nei tantissimi villaggi disseminati lungo l’area di responsabilità del Sector West (SW), nel Libano del sud.
Le attività di medical care esterne sono svolte in collaborazione con le amministrazioni e le associazioni sanitarie del territorio che si occupano di coordinare e di pubblicizzare l’attività tra gli abitanti delle diverse municipalità, spiega il comunicato stampa del Sector West datato 22 agosto.
Gli interventi di assistenza sanitaria sono condotti da team militari composti da medici, infermieri e aiutanti di sanità che, con l’ausilio di interpreti locali, raggiungono gli ambulatori dei villaggi per fornire consulenze, somministrare farmaci e assicurare interventi di primo soccorso.
Dall’inizio dell’anno sono stati visitati 3.909 pazienti, di cui 2.169 dal personale medico del contingente italiano su base brigata Sassari che lo scorso 18 aprile ha assunto il comando dell’operazione Leonte nell’ambito della missione UNIFIL (link articolo in calce).
La maggior parte di coloro che richiedono assistenza sanitaria sono donne e bambini, persone spesso prive di copertura assicurativa che faticano a trovare una assistenza medica gratuita e altamente qualificata quale quella fornita dai militari del contingente italiano, si apprende.
L’assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate locali, è uno dei compiti assegnati al contingente italiano di UNIFIL nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
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Fonte e foto: SW UNIFIL