“Sono saliti a 1.250 gli uomini e le donne schierati dalle Forze Armate a seguito del terremoto avvenuto lo scorso 24 agosto che ha interessato un’area compresa tra le regioni Lazio, Umbria e Marche”, si apprende dal sito istituzionale della Difesa in data 26 agosto.
Il Ministero della Difesa, rispondendo alle richieste della Protezione Civile, ha infatti aumentato il numero degli uomini impiegati e ha aggiunto numerosi mezzi e assetti specialistici dell’Esercito, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri.
Fin dal primo momento i militari hanno aiutato la popolazione, dapprima con i Carabinieri nelle stazioni locali, successivamente con i soldati dei reparti dell’Esercito prossimi alle zone colpite dal sisma, di stanza a Rieti e ad Ascoli, primi tra tutti la Scuola Interforze per la difesa NBC di Rieti e il 235° reggimento addestramento volontari (RAV) Piceno di Ascoli.
Già dalla mattina dell’evento, il 24 agosto scorso, si sono mossi da Roma degli assetti speciali del 6° reggimento Genio pionieri con mezzi movimento terra, torri di illuminazione e camion pesanti indispensabili nelle prime fasi dell’emergenza.
Anche l’Aeronautica Militare è stata impiegata con vettori ad ala fissa e rotante, per effettuare trasporti e ricognizioni dell’area, e schierando una torre di controllo mobile presso l’aeroporto di Rieti per coordinare l’intenso traffico aereo sull’area.
Sin dalle prime ore dal disastro erano stati allertati reparti e capacità utili nei settori della logistica per gli sfollati fino all’evacuazione medica.
Tra queste capacità è stata da subito resa disponile la Banca del Sangue del Policlinico del Celio, le cucine da campo, oltre ad altri assetti specialistici del Genio.
Le Forze Armate hanno reso disponibili immediatamente oltre duecento posti letto nelle caserme di Ascoli Piceno e Rieti per gli sfollati impossibilitati a tornare nelle loro case.
“Un impegno in crescendo che vede le migliori capacità delle Forze Armate al servizio del cittadino”, sottolinea la stessa Difesa dal suo sito.
Il 25 agosto il numero dei militari intervenuti veniva già aumentato: ai 300 uomini della Difesa operanti sul terreno sono stati aggiunti 200 uomini tratti tra gli Alpini del 9° reggimento di stanza all’Aquila, i Lancieri di Montebello assieme ai Granatieri di Sardegna, portando la presenza dell’Esercito a quasi 500 unità.
Nello stesso giorno erano arrivati in area oltre 300 Carabinieri, in aggiunta ai colleghi che prestano servizio nelle stazioni dislocate sul territorio colpito dal sisma.
Il 26 agosto scorso, secondo quanto riportato nell’aggiornamento sul sito istituzionale della Difesa, sono salite a oltre 700 le unità impiegate dell’Esercito (contro le iniziali 500, link articolo in calce), 520 quelle dell’Arma dei Carabinieri e a 30 le unità specialistiche dell’Aeronautica Militare.
Sono intanto centinaia i mezzi impiegati (elicotteri, automezzi, autogru, ambulanze, macchine movimento terre, autobotti, torri di illuminazione, cucine campali ecc.).
Si apprende inoltre che sono stati allertati alcuni reparti con capacità logistiche e sanitarie prontamente impiegabili.
“Lavorando di concerto con le Prefetture e la Protezione Civile, la Difesa con i suoi uomini fa squadra a supporto della popolazione colpita – si legge sul sito istituzionale – Un forte impegno che vede le migliori capacità delle Forze Armate al servizio dei cittadini come previsto dal Libro Bianco del Governo.”
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Fonte e foto: Ministero della Difesa