Si è svolta ieri 19 luglio a Naqoura, in Libano, nel quartier generale della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), la cerimonia di avvicendamento tra il generale Luciano Portolano e il generale Michael Beary: dopo quattro anni consecutivi di comando italiano, con il gen Paolo Serra prima e il gen Portolano poi, il comando della missione della Nazioni Unite in Libano passa all’Irlanda.
Alla cerimonia di avvicendamento ha preso parte, su delega del Ministro della Difesa Roberta Pinotti e in rappresentanza del Governo, il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Gioacchino Alfano; erano presenti le massime autorità politiche e militari libanesi, alti rappresentanti della comunità internazionale, l’Ambasciatore italiano in Libano, Massimo Marotti, e il comandante del Comando Operativo Interforze (COI), ammiraglio Cavo Dragone, fa sapere la Difesa dal suo sito istituzionale.
In una intervista di una settimana fa riportata dal sito istituzionale di UNIFIL il gen Portolano aveva ricordato: “Sono arrivato qui il 24 luglio 2014 mentre era in atto la guerra in Siria e l’area era fortemente destabilizzata”.
“Le sfide – continuava l’allora comandante di UNIFIL – erano tutte le possibili ricadute nella regione e la ripercussione del conflitto siriano in termini di rifugiati e di possibili cellule dormienti, oltre al mantenimento dell’integrità della Blue Line in un momento di forti tensioni tra le parti”.
Questo ha comportato “il passaggio da circa 250 attività operative al giorno a circa 400 e talvolta addirittura 500 attività per terra, cielo e mare”.
Nel discorso di commiato di ieri, 19 luglio, il generale Luciano Portolano ha espresso soddisfazione e gratitudine per la grande vicinanza e rispetto delle autorità e del popolo libanese: “Grazie per il supporto, la stima e l’apprezzamento che avete sempre dimostrato verso il lavoro dei peacekeeper di UNIFIL”.
Il Sottosegretario Alfano, invece, si è soffermato sulla grande rilevanza strategica del Libano per la sicurezza del Mediterraneo e dell’Europa: “La politica estera del Governo italiano è quella di sostenere il ruolo delle Nazioni Unite, per una sempre più incisiva presenza di questa Organizzazione a garanzia della sicurezza mondiale.”
Ringraziando tutte le componenti di UNIFIL “che operano in completa e oramai consolidata sinergia”, ha detto: “UNIFIL ha dimostrato negli anni la sua indiscussa validità continuando ad assolvere efficacemente la sua importante funzione di stabilizzazione, prevenendo l’aggravarsi di tensioni nella regione, d assicurando lo sviluppo del dialogo tra le parti nel formato a tre: ONU, Forze armate libanesi e Forze armate israeliane”.
“Oggi – ha infine aggiunto il Sottosegretario Alfano – possiamo affermare con orgoglio che l’area di operazioni di UNIFIL è probabilmente la più sicura del Paese”.
L’Italia è inserita nella forza multinazionale denominata UNIFIL che dal 1978 opera lungo la Blue Line tra il Libano e Israele. Prima della crisi del luglio/agosto 2006 la forza multinazionale di UNIFIL aveva il compito di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal confine meridionale del Libano e assistere lo stesso governo a ristabilire la propria autorità nell’area.
Compiti ai quali si sono aggiunti il sostegno alle Forze Armate Libanesi nel dispiegamento nel sud del paese, l’assistenza umanitaria alla popolazione civile e il monitoraggio della cessazione delle ostilità nell’area compresa tra la Blue Line e il fiume Litani.
Alla missione UNIFIL partecipano oltre 10.000 soldati provenienti da 40 Nazioni e circa 2000 impiegati civili.
Articoli correlati:
Il gen Luciano Portolano in Paola Casoli il Blog
UNIFIL in Paola Casoli il Blog
Fonti: UNIFIL; Ministero della Difesa