Si è svolta la sera del 24 giugno scorso, nell’Aula magna dell’università La Sapienza, a Roma, la 17^ edizione del Premio Roma, che ha visto il conferimento del Premio Speciale al Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Danilo Errico, in occasione del 155° anniversario della costituzione dell’Esercito.
Il gen Errico, esprimendo il proprio ringraziamento al presidente della 17° edizione del Premio Roma, dottor Aldo Milesi, ha voluto dedicare il Premio Speciale “ai caduti, di ogni epoca e luogo, e alle famiglie che, con dignità e compostezza, ci sostengono ogni giorno, permettendoci di svolgere al meglio il nostro devoto servizio alla Nazione”, oltre che “agli uomini e alle donne della Forza Armata che con il loro costante impegno e professionalità fanno sì che l’Esercito sia un saldo punto di riferimento in campo nazionale e un imprescindibile strumento di politica estera”.
Il Capo di stato maggiore dell’Esercito si è poi soffermato sugli attuali impegni nazionali e internazionali della Forza Armata, ricordando che “i circa 3.200 soldati impiegati nelle più complesse e delicate aree di crisi del mondo costituiscono il cuore del strumento militare con oltre il 75% della forza complessiva schierata. Impegni onerosi, a cui si affiancano altrettanto delicati interventi di pubblica utilità in favore della collettività in Patria, che vedono, solo per l’operazione Strade Sicure, oltre 7.000 nostri uomini e donne affiancare le Forze di Polizia in cruciali attività di presidio del territorio.”
Il Premio Speciale è stato conferito all’Esercito Italiano con la seguente motivazione:
“Già prima della sua fondazione in epoca risorgimentale, l’Esercito Italiano si è definito nel suo stretto connubio con la “nazione”.
Non è un mito eroico né un sogno bellico, il senso vero del nostro Esercito: bensì la sua relazione di valore e di rappresentazione – libera, aperta, volontaria – della comunità italiana.
È ancora questo sentimento di cittadinanza ciò che onoriamo nel 155° anniversario della fondazione del nostro Esercito.
La sua storica forza di aggregazione, di difesa e di tutela del popolo come del patrimonio immateriale e materiale della nazione, è evidente e ancora essenziale: il cuore che persiste in quelle missioni italiane di oggi, che fanno del nostro modello di peacekeeping il migliore al mondo.
La celebrazione vuol essere dunque la celebrazione della nazione, della sua cultura, del suo protagonismo nel mondo: soprattutto l’esaltazione di quella prospettiva che fa dell’Esercito Italiano il baluardo di valori di pace, democrazia e progresso civile.”
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Fonte e foto: Esercito Italiano