È stata celebrata ieri, 18 febbraio, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma, la messa in suffragio di Don Alberto Genovese, Duca di San Pietro.
Si è rinnovato così l’impegno che i Granatieri di Sardegna, la più antica unità militare d’Europa, hanno assunto ben 240 anni fa, nel 1776: celebrare la messa in suffragio della morte del benefattore Duca di San Pietro.
Fu proprio nel 1776, infatti, che Don Alberto Genovese donò al Reggimento di Sardegna – creato nel 1744 dal padre Don Bernardino Antonio Genovese, patrizio sardo, per la sicurezza dei coloni appena approdati all’isola sarda di San Pietro – 120.000 lire vecchie di Piemonte, fissando l’uso della loro rendita in apposita scritta “testamentaria” per la costituzione e la successiva manutenzione della musica reggimentale, nonché per aiutare le vedove dei soldati caduti.
Dispose, inoltre, che venisse celebrato: “perpetuamente… anniversario in suffragio ed in memoria di esso, Sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte”.
Il reggimento costituito a Cagliari nel lontano 10 luglio 1744 non è mai venuto meno all’impegno preso e sempre, sia in pace che in guerra, ha celebrato la messa in suffragio del munifico benefattore.
Come sottolinea lo stesso stato maggiore dell’Esercito nel suo comunicato stampa, quest’anno si celebrano “357 anni di tradizioni, 155 anni di fedeltà all’Italia e l’impegno preso 240 anni fa: onorare il Duca di San Pietro a Roma”.
Alla cerimonia di ieri hanno preso parte autorità politiche, militari e civili, tra le quali il Sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Domenico Rossi; il Consigliere per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa e Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, generale Rolando Mosca Moschini; il Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Giovan Battista Borrini.
Erano presenti alla messa in suffragio i discendenti in linea diretta di Don Alberto Genovese, a dimostrazione di un attaccamento a una tradizione ultracentenaria che li ha sempre visti partecipi e vicini ai “Giganti con gli Alamari”.
I Granatieri hanno partecipato, e tuttora concorrono, alle principali missioni internazionali in cui l’Esercito Italiano è impegnato.
Contribuiscono allo sviluppo del programma SIAT (Sistema Integrato per l’Addestramento Terrestre), progetto finalizzato all’evoluzione dell’addestramento dei militari in differenti contesti operativi, utilizzando un avanzato sistema di simulazione e moderne tecnologie.
Oggi, gli uomini e le donne dei Granatieri, sono impegnati con il comando del Raggruppamento Lazio, Umbria e Abruzzo nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, fornendo, con il concorso di altri reparti dell’Esercito, oltre 2.200 militari in supporto alle forze dell’ordine, assicurando quotidianamente una vigile e costante presenza sul territorio della capitale, nel Lazio e nelle vicine regioni di Umbria e Abruzzo
Alle molteplici attività operative e addestrative, si aggiungono i più importanti servizi presidiari della capitale e di alta rappresentanza presso le più importanti istituzioni nazionali.
Fedeli alle tradizioni di valore e di prestigio, i Granatieri di Sardegna hanno costellato la loro trisecolare storia di atti di eroismo ovunque fosse stato loro ordinato di combattere.
“Depositari della più antica tradizione militare dell’Esercito, i Granatieri, dal lontano 1659, passando per l’unità nazionale del 1861, per Roma e l’Italia ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre!”, conclude il comunicato della Forza Armata.
Esercito: i Granatieri commemorano il benefattore Duca di San Pietro. Da 239 anni! (19 febbraio 2015)
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Fonte e foto: Esercito Italiano; assofanteroma.it