L’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, ha trascorso il Natale con i militari italiani impiegati nella missione Kosovo Force (KFOR). Giunto a Pristina il 24 dicembre scorso, l’ordinario militare è stato accolto dal comandante della forza multinazionale NATO KFOR, generale Guglielmo Luigi Miglietta.
Monsignor Marcianò si è recato anche a Pec, nella sede del Multinational Battle Group West (MNBG-W), comando multinazionale a guida italiana, dove ha incontrato i militari del contingente italiano ai quali ha rivolto gli auguri di Natale e testimoniato l’opera e il valore della loro missione in Kosovo.
Nel pomeriggio l’ordinario militare ha fatto visita alla casa famiglia della Caritas Umbria di Klina, donando capi di vestiario e giocattoli messi a disposizione dalla Caritas Umbria e dal 4° reggimento carri di Persano. La casa famiglia di Klina si occupa, fin dai primi anni dopo il conflitto, dell’accoglienza di numerosi bambini kosovari senza distinzione di etnia o religione e supporta un importante progetto educativo a favore di minori provenienti da gravi situazioni di disagio o degrado familiare.
Rientrato nella base di Villaggio Italia, monsignor Marcianò ha partecipato alla cena di Natale e ha celebrato, unitamente al cappellano del contingente, don Fausto Amantea, la Santa Messa.
La funzione religiosa è stata preceduta dal rito di apertura della Porta Santa nella Chiesa di Camp Villaggio Italia, intitolata a San Francesco, come gesto simbolico che si inserisce nell’anno Giubilare straordinario.
Nel giorno di Natale, monsignor Marcianò ha celebrato la funzione religiosa a Pristina, nella cappella della base del Multinational Specialized Unit (MSU), per il personale militare italiano di tutte le Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
Nel corso dell’omelia, monsignor Marcianò ha sottolineato l’importanza e il significato dei valori legati alla celebrazione del Natale, primo tra tutti il “vivere la vita per gli altri dà senso alla propria”.
Si è poi rivolto direttamente ai militari che trascorrono questa festività lontano dai propri affetti con queste parole: “Voi con la vostra presenza in Kosovo, mettendo a rischio le vostre vite, permettete ad altri di vivere”.
Al termine della funzione, il comandante di KFOR, generale Miglietta, ha ringraziato l’ordinario militare, il capo della missione EULEX, Gabriele Meucci, e l’ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese, presenti all’evento.
“Per il soldato, l’essere in operazioni è una condizione straordinaria ma non anomala, poiché rappresenta l’apice del servizio che offre al suo Paese nel mondo”, ha detto il generale Miglietta, “professionalità e senso di umanità sono il patrimonio più riconosciuto e apprezzato, anche nel soldato italiano in terra balcanica, dove i nostri uomini e donne con le stellette si alternano per creare un futuro migliore per la popolazione del Kosovo”.
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Fonte: KFOR
Foto: KFOR/Perna