A un mese dall’assunzione di responsabilità in teatro libanese, i caschi blu italiani della brigata alpina Taurinense fanno un bilancio delle attività svolte nel rispetto della risoluzione ONU 1701 per quanto attiene al controllo continuativo del territorio, impegnando giornalmente i propri assetti sia in attività congiunte con le Forze Armate Libanesi (LAF), sia in pattugliamenti indipendenti.
Nel dettaglio, Italbatt, l’unità di manovra su base reggimento Nizza Cavalleria (1°) e rinforzata con gli alpini battaglione L’Aquila, ha effettuato nei primi 30 giorni di operazione oltre 1.300 pattuglie, molte delle quali congiunte alle LAF, e sta garantendo con posti di osservazioni avanzati diurni e notturni un efficace controllo delle aree più impervie del territorio libanese, caratterizzato da gole, elevate quote e da una difficile viabilità nelle aree prossime alla Blue Line, fa sapere il comunicato stampa del Sector West di UNIFIL attualmente al comando del generale Franco Federici.
Il lavoro quotidianamente svolto dai caschi blu della Taurinense contribuisce al conseguimento di un elevato livello di sicurezza, indispensabile per il rilancio dello sviluppo economico dell’area e per assicurare le normali condizioni di vita e convivenza nel sud del Libano.
La brigata alpina Taurinense, unità di manovra dell’Esercito, al suo primo mandato in Libano nella missione UNIFIL, attraverso l’esperienza maturata dal proprio personale nelle precedenti operazioni di pace e la flessibilità dei propri assetti supporterà le Forze Armate Libanesi (LAF) del sud del Libano nei prossimi mesi, favorendo in un contesto multinazionale l’implementazione di procedure comuni.
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Fonte e foto: SW UNIFIL