Set 22, 2015
447 Views
0 0

EuRathlon 15: grand challenge tra robot e droni per il bene dell’umanità

Written by

20150921_GQ Italia_#eurathlon2015_PCasoliDa GQ Italia online:

“Robot e droni si sfidano a euRathlon 15 per il bene dell’umanità”, di Paola Casoli

A Piombino l’esercitazione che mette in sistema robot e droni per la ricerca e il soccorso degli esseri umani nelle catastrofi. Ricordi Fukushima nel 2011? Stesso scenario, ma il soccorso è tutto tech

Robot autonomi e droni esploratori, in grado di cooperare tra loro in sistemi complessi per salvare l’umanità dalle catastrofi. È questa la grande sfida del futuro di cui euRathlon 15, mega competizione robotica in corso a Piombino, sta testando lo stato dell’arte. Ma se stai pensando alla Maria-robot di Metropolis o alla realtà aumentata di Ingress sei decisamente fuori strada. Qui si è più vicini ai bot che al golem. E te ne accorgi quando lo vedi direttamente con i tuoi occhi, perché qui sì che lo puoi fare: euRathlon è aperta al pubblico fino alla fine delle gare, il 25 settembre.

Qui, nella vecchia centrale Enel di Tor del Sale, in uno scenario da day after che riproduce realisticamente l’incidente di Fukushima del 2011, i concorrenti devono elaborare una strategia di salvataggio degli infortunati, architettando un software senza neppure la parvenza di un bug, e poi affidare il proprio robot al dominio per cui si gareggia, acqua, aria o terra che sia. Guidandolo da remoto.

Una volta depositato il robot sottomarino in acqua, tanto per far riferimento alla scenografica Grand Challenge, il concorrente non può più toccarlo fino alla fine della sfida, ma deve recuperare i manichini che simulano i dispersi guardando un monitor. In terra e in mare. Entro 100 minuti massimo. Se si finisce in mezzora il giudice premia nel punteggio, perché presuppone che l’infortunato sia ancora in vita al momento del recupero.

Ma non è finita qui. Una volta effettuato il recupero, o appena si sono chiusi i bracci delle valvole delle tubature con infiltrazioni, a seconda del task che ti dà il giudice, ecco che parte la corsa a mappare in 3D l’area dell’incidente. Se sei tra il pubblico devi usare una telecamera anche tu, a questo punto, per vedere bene cosa succede.

Un videogame, dici? No, molto di più. «E’ tutta un’altra cosa, scherzi!», chiarisce subito Francesco Fanelli, giovanissimo team leader (qui nessuno arriva ai 30!) dell’UniFI team del Laboratorio di Modellazione Dinamica e Meccatronica (MDM Lab) – Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze, unica squadra italiana in gara. «Con i miei 16 colleghi portiamo qui a euRathlon i robot Feelhippo e Marta, che gareggiano negli scenari di mare, e Batigol, un quadricottero in alluminio per il dominio aria: ci mettiamo alla prova come squadra, perfezionando le nostre doti di pianificazione e coordinamento. Ma di videogame, credimi, non c’è proprio niente».

La sfida da vincere è quella di portare in salvo le persone, altro che espugnare la Resistenza conquistando Portali, insomma! Ma c’è un grande interrogativo in euRathlon, che è poi quello che caratterizza tutta la robotica degli ultimissimi anni: come far cooperare tra loro gli automi.

«Realizzare robot autonomi collaboranti e metterli poi in sistema al servizio dell’uomo è il problema a cui la ricerca sta facendo fronte», spiega Gabriele Ferri, direttore tecnico di euRathlon 15. Il destino di questo evento complesso, organizzato dal Centro Nato per la ricerca marittima e sperimentazione (CMRE) di La Spezia su mandato del consorzio europeo euRathlon, è infatti il creare le basi dell’impiego degli automi nella ricerca e soccorso degli esseri umani colpiti dalle catastrofi. «Da qui – continua Ferri – usciranno nuove idee per la comunità, con nuove strategie di approccio all’emergenza».

Intanto la challenge robotica sta stuzzicando l’interesse dell’industria, che tra i gazebo delle squadre coinvolte è alla ricerca delle idee e delle persone più promettenti. In euRathlon sono coinvolti 150 giovani in 18 squadre. Arrivano da Belgio, Francia, Germania, Canarie, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Ungheria. È in programma anche una serie di eventi collaterali alla challenge vera e propria, che vanno dalle conferenze alle dimostrazioni robotiche, come il Robot-Era, del BioRobotics Institute della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, e, direttamente dal Darpa Robotics Challenge di Los Angeles, la prima dimostrazione in Europa dei robot umanoidi per la ricerca e il salvataggio Walk-Man (IIT con Centro Enrico Piaggio), unico italiano ed europeo presente, e il sudcoreano DRC-HUBO (KAIST). L’evento è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro (7PQ).

Gli hashtag per parlarne: #eurathlon2015 e #Piombino

(Ph Cr CMRE; euRathlon)

Click qui per l’articolo originale di GQ Italia

euRathlon 15 in Paola Casoli il Blog

Article Categories:
Forze Armate · Sicurezza