Lug 12, 2015
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KFOR: maggior mobilità per i serbi di Goradzevac grazie ai materiali da costruzione finanziati dal CIMIC

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Il Generale Figiuolo e il Vicesindaco PetrovicIl contingente militare italiano su base 132° reggimento Carri, di Cordenons, in provincia di Pordenone, inquadrato nel Multinational Battle Group West (MNBG-W) di KFOR, ha donato i materiali necessari al ripristino e alla messa in sicurezza di una strada a Goradzevac, villaggio a maggioranza serba nella municipalità di Pec/Peja, fa sapere un comunicato stampa del contingente italiano di KFOR. L’opera ha lo scopo di migliorare i collegamenti tra la zona agricola e la rete viaria principale, ed è stata finanziata dalla cooperazione civile – militare (CIMIC).

Alla cerimonia di donazione ha preso parte anche il comandante di KFOR (COMKFOR), generale Francesco Paolo Figliuolo, oltre al comandante del Multinational Battle Group West, colonnello Ciro Forte, e al sindaco e vicesindaco di Pec/Peja, rappresentanti delle due principali comunità etniche del Kosovo.

Il Generale Figliuolo consegna un dono al Sig. PetrovicIl colonnello Forte ha sottolineato l’impegno italiano nel finanziamento del progetto, che si inserisce in un più vasto programma di attività che il Multinational Battle Group West porterà avanti nei prossimi mesi. I lavori permetteranno una maggiore mobilità agli abitanti di Goradzevac, agevolando l’accesso alle zone agricole adiacenti, con un potenziale incremento delle attività produttive. Faciliterà inoltre l’azione delle pattuglie della Kosovo Police e della KFOR, impegnate quotidianamente nel mantenimento di un ambiente stabile e sicuro e della libertà di movimento in tutto il Kosovo.

A margine della cerimonia, parlando con i giornalisti presenti, il COMKFOR ha sottolineato come “l’attività in oggetto è la testimonianza delle migliorate capacità di collaborazione tra le comunità del Kosovo. KFOR – ha continuato il generale Figliuolo – è sempre pronta a sostenere tali iniziative per migliorare le condizioni di vita della popolazione indipendentemente dalla appartenenza etnica o religiosa”.

Donazione alla casa famiglia di KlinaIl progetto si presenta particolarmente innovativo poiché prevede che i lavori di ripristino vengano svolti autonomamente dalla comunità locale, con l’idea di far percepire maggiormente l’opera come patrimonio di tutto il villaggio. Per il Multinational Battle Group West la stretta cooperazione con gli abitanti permette di concentrare gli sforzi solo sull’approvvigionamento delle materie prime, conservando preziose risorse da utilizzare in futuro in ulteriori iniziative a favore delle popolazioni locali.

Due giorni prima il contingente italiano aveva effettuato un’altra donazione, a favore della Caritas Umbria – Missione in Kosovo. Scaffalature, materiale d’arredo, stufe da esterni, materiale informatico e strumentazione elettronica, era stato consegnato a una casa-famiglia nella municipalità di Klina, in cui da 12 anni vivono 30 bambini a stretto contatto con i volontari italiani.

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Fonti e foto: KFOR; MNBG-W KFOR

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Forze Armate · Kosovo