La prima conferenza internazionale sulla prospettiva di genere si è conclusa ieri a Camp Film City, sede del quartier generale della forza multinazionale NATO in Kosovo (KFOR), fa sapere un comunicato della stessa KFOR.
L’evento, organizzato dal Comando KFOR su iniziativa del comandante (COMKFOR), generale Francesco Paolo Figliuolo, si è aperto con la proiezione di un videomessaggio del Presidente della Repubblica del Kosovo, Atifete Jahjaga, che ha espresso al COMKFOR la propria “gratitudine per l’attenzione riservata al tema della parità di genere, un chiaro esempio della quale è la composizione della forza multietnica che Lei comanda”.
Nel suo discorso di apertura il generale Figliuolo ha ricordato come la NATO sia costantemente impegnata a “integrare la prospettiva di genere all’interno delle dottrine, piani e ordini”.
“L’applicazione della prospettiva di genere – ha aggiunto il COMKFOR – permette ai peacekeeper di comprendere meglio la società. La nostra missione in Kosovo può risultare più efficace con una maggiore partecipazione femminile a tutti i livelli “.
Nel corso dell’evento si sono alternati otto relatori di alto livello: Adriana Hodzic, capo dell’ufficio amministrativo di Mitrovica Nord; il maggiore Claire Wohlshack, Gender Advisor del Comandante di KFOR; il colonnello Elmina Mahmuti, presidente dell’associazione delle donne nella polizia del Kosovo; Jöelle Vachter, vice capo di EULEX; Njomza Emini, membro del Parlamento del Kosovo e capo della commissione per la salute, il lavoro e la previdenza sociale; il colonnello Irfete Spahiu, vice comandante del Centro per l’addestramento e la dottrina delle Forze di Sicurezza Kosovare; Mimoza Hasani Pllana, responsabile per i diritti dei bambini presso il ministero della Pubblica Istruzione, e Isabelle Servoz-Gallucci, capo dell’ufficio di Pristina del Consiglio d’Europa.
Gli ospiti hanno analizzato il modo in cui la disuguaglianza di genere influenza i propri campi di provenienza, tra i quali politica, amministrazione, diritto, sicurezza e istruzione ma, soprattutto, hanno condiviso le proprie esperienze personali soffermandosi sugli esempi di successo e sulle buone pratiche.
Al termine di ogni intervento gli ospiti hanno risposto in modo chiaro e acuto alle numerose domande provenienti dalla platea, fornendo, in questo modo, un ulteriore valore aggiunto alla loro presentazione.
Chiudendo la conferenza, il COMKFOR ha ringraziato gli ospiti per la loro “dedizione, onestà e competenza, per la capacità di parlare ma anche di ascoltare” e, sottolineando i temi più rilevanti emersi durante la giornata, ha ricordato che “in Kosovo sono state approvate numerose nuove leggi ma, a volte, manca la volontà di farle rispettare appieno. Per fare questo è necessario un cambiamento di mentalità che è possibile solo attraverso un cambio culturale”.
Articoli correlati:
KFOR in Paola Casoli il Blog
Fonte e foto: KFOR PAO