È in corso dal 9 al 25 giugno 2015, presso il Joint Force Training Centre (JFTC) di Bydgoszcz, in Polonia, l’esercitazione annuale NATO Coalition Warrior Interoperability eXploration, eXperimentation, eXamination, eXercise (CWIX), focalizzata a migliorare l’interoperabilità dei sistemi NATO, a cui stanno partecipando per la terza volta consecutiva scienziati e ingegneri del Centro NATO per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (CMRE), parte della NATO Science and Technology Organization, con sede a La Spezia.
Questa edizione ospita 15 Paesi NATO e 4 Paesi partner (Partnership for Peace).
In quanto più grande evento dell’Alleanza in questo settore, CWIX è un’esercitazione chiave per aiutare la NATO a individuare le prossime sfide in tema di interoperabilità, soprattutto in un’ottica di condivisione di risorse e compiti come prevedono molte delle iniziative congiunte in corso – tra queste: il Readiness Action Plan- RAP, la Federated Mission Networking – FMN, la Smart Defence e la Connected Forces Initiative – CFI.
Prontezza e interoperabilità sono cruciali per garantire alle forze alleate un’efficiente collaborazione in ogni fase, come si addice a una forza efficace e coesa.
Come Centro NATO per la ricerca marittima, il CMRE porta ormai da tre anni alla CWIX il proprio prezioso contributo, che al momento consta di sei strumenti, pienamente integrati nello scenario dell’esercitazione, in ambito meteo-oceanografico (Geospatial and Meteorological and Oceanographic – GeoMETOC), marittimo e decisionale (Joint/Operational Command focus area).
In particolare, l’apporto scientifico del Centro consiste in informazioni e previsioni oceanografiche; data fusion da fonti molteplici ed eterogenee; mappe di rischio sviluppate sulla base di dati ambientali, quali per esempio quelle che considerano i rischi provenienti da piccole imbarcazioni; stima delle prestazioni degli apparati sonar per pianificazione a livello tattico; modelli e schemi di rotte marittime fuori dalle normali linee di traffico; pianificazione automatica delle missioni per veicoli di superficie e sottomarini.
L’obiettivo principale della sperimentazione CMRE è quello di provare la piena ed efficiente integrazione di questi strumenti nei sistemi di comando e controllo (C2) dei Paesi NATO e Partner. Per farlo vengono utilizzati protocolli e interfacce web all’avanguardia così come NATO standard. Potenzialità e deficit saranno oggetto di analisi per un miglioramento complessivo delle performance.
Lo STO-CMRE (Science and Technology Organization – Centre for Maritime Research and Experimentation), ex NATO Undersea Research Centre (NURC), si occupa di ricerca scientifica, innovazione e tecnologia, in settori come la difesa delle installazioni e delle forze marittime da terrorismo e pirateria, la costruzione di reti sicure, lo sviluppo delle componenti marittime di supporto alle operazioni e di quadri operazionali integrati, i sistemi di contromisure mine, la protezione non letale dei porti, la lotta antisommergibile, modelli e simulazione, e la mitigazione dei rischi per i mammiferi marini.
Il Centro si avvale quotidianamente di due unità, la nave da ricerca NRV Alliance, 93 metri di lunghezza per 3.180 tonnellate di dislocamento, in grado di navigare anche in oceano aperto, e il CRV Leonardo, vascello più piccolo, particolarmente adatto per le operazioni costiere.
Il CMRE ha in dotazione strumenti e sensori per attività di ricerca in mare di primaria importanza a livello scientifico.
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Fonte: NATO CMRE
Foto: Oceans’15 MTS/IEEE Genova; NURC