Il materiale è già in viaggio verso il fiume della Bistrica, in Kosovo, e i lavori verranno ultimati entro il prossimo mese di luglio. L’accordo per la costruzione di un ponte Bailey nei pressi del monastero Visoki Dečani è stato siglato il 18 maggio scorso a Camp Villaggio Italia dal sindaco di Deçan/Dečani, Rasim Selmanaj, e dall’abate Padre Sava Janić.
È stato fortemente voluto dal Comandante di KFOR, generale Francesco Paolo Figliuolo. Destinato a risolvere problemi operativi, in quanto permetterà ai militari di KFOR che proteggono il monastero di attraversare il fiume che lo costeggia in sicurezza, riducendo i tempi di intervento, il ponte rappresenta lo sforzo di normalizzazione dell’area di responsabilità italiana nell’ambito della missione NATO KFOR.
Il monastero ortodosso di Deçan/Dečani è l’unico luogo del Kosovo in cui KFOR è ancora il primo responsabile della sicurezza.
Attraverso il Multinational Battle Group West (MNBG-W), unità multinazionale a guida italiana attualmente su base 5° reggimento Alpini, comandato dal colonnello Carlo Cavalli, KFOR si occupa della sicurezza del monastero e della sua area.
L’Italia ha un ruolo importante in questo progetto, il ponte infatti verrà donato dall’Esercito Italiano. La costruzione sarà effettuata dai genieri delle Kosovo Security Forces (KSF), addestrati negli anni scorsi dalla NATO, sotto la supervisione di un team specializzato del 6° reggimento Genio Pionieri di Roma. Il ponte, dalla lunghezza complessiva di 27 metri, sarà terminato entro il mese di luglio.
Oltre ai risvolti di carattere operativo, quest’opera agevolerà l’accesso di tutta la popolazione all’area naturalistica attigua al monastero, favorendone la fruizione e un possibile sviluppo economico.
L’accordo recentemente siglato è una ulteriore testimonianza dello stretto rapporto che lega l’Italia e l’Esercito Italiano al monastero di Deçan/Dečani e, allo stesso tempo, dell’importante ruolo di KFOR nella normalizzazione dei rapporti tra la comunità religiosa serba e la cittadinanza di Deçan/Dečani, in maggioranza di etnia albanese, sottolinea la stessa KFOR.
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Fonte e foto: KFOR PAO