Apr 24, 2015
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Trident Jaguar 15: NRDC-ITA apre il capitolo delle esercitazioni “non article 5”. Chiaro messaggio NATO

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20140424_NATO JWC_TRJR15_gen Primicerj COMFOTER_gen Marchiò NRDC-ITAAprendo gli interventi nella giornata dedicata ai visitatori vip nell’ambito dell’esercitazione Trident Jaguar 15, attualmente in corso nel NATO Joint Warfare Centre (JWC) di Stavanger, il generale italiano Mirco Zuliani, vicecomandante dell’Allied Command Transformation (ACT) NATO di Norfolk, in Virginia, ha inteso sottolineare che “il Distinguished Visitors Day (DVDay) è l’elemento visibile di una lunga preparazione durata ben 18 mesi”.

E oggi, 24 aprile, nel “comando NATO più settentrionale”, come ha ricordato il generale tedesco Reinhard Wolski, comandante del JWC, proprio mentre l’esercitazione Trident Jaguar 15 sta coinvolgendo il comando italiano di reazione rapida della NATO (NRDC-ITA) di Solbiate Olona, si mettono a frutto quei lunghi mesi di preparazione: per il JWC stesso, responsabile dell’intera architettura dell’esercitazione, e per NRDC-ITA, che come training audience finora sta svolgendo un ottimo lavoro, come lo stesso gen Wolski ricordava nella sua intervista di mercoledì 22 aprile (link articolo in calce).

Ed è proprio il comando italiano NRDC-ITA ad aprire la serie delle esercitazioni Trident Jaguar destinata a esercitare e a valutare i comandi di livello operativo joint che sono necessari alla NATO per poter gestire tutte le possibili aree di crisi come previsto dal livello di ambizione che l’Alleanza ha definito nel vertice di Lisbona nel 2010, dimostrando contemporaneamente di saper trasformare la propria struttura adeguandola ai mutamenti dello scenario geopolitico.

Subito dopo il comando italiano, infatti, sarà il similare comando inglese, ARRC (Allied Rapid Reaction Corps), a esercitarsi su uno scenario, come quello utilizzato da NRDC-ITA, caratterizzato da una situazione geopolitica complessa che bilancia effetti militari con situazioni politiche, basato su dati reali: a partire dalla geografia – l’area scandiva baltica; passando attraverso le infrastrutture realmente esistenti; per finire con paesi coinvolti che fanno realmente parte dell’Alleanza Atlantica.

La componente politica, mai come ora, rappresenta un elemento di fondamentale importanza nello sviluppo e nella condotta dell’esercitazione. L’ambiente operativo di riferimento, appositamente creato per la serie di esercitazioni Trident Jaguar, consente di ricreare uno scenario complesso i cui fattori militari e politici sono ideali per poter impiegare una forza multinazionale, tale da condurre operazioni del livello operativo joint a prevalente orientamento terrestre idonee a testare con realismo un Comando di una Task Force Joint secondo le procedure della NATO.

Questa trasformazione presuppone una “mentalità interforze più ampia”, come ha sottolineato il generale Riccardo Marchiò, comandante dell’NRDC-ITA, parlando oggi nell’auditorium del JWC di Stavanger.

Del resto, questo nuovo ruolo, che si indirizza a una tipologia di operazioni full spectrum e che può vedere un impiego della NATO sia come entità a sé stante, sia sotto l’egida di un mandato ONU o UE, corrisponde in modo diretto all’evoluzione dell’Alleanza così come indicato anche dalle risultanze del summit del Galles del settembre 2014. In tale contesto, infatti, il JTF HQ rappresenta la risposta ideale per far fronte a ogni sfida proveniente da un ambiente cosiddetto di hybrid warfare.

“È una questione di responsabilità crescente”, ha affermato il gen Zuliani. In cui “è necessario essere preparati per ogni evenienza, anzi, per il caso peggiore possibile”, gli ha fatto eco il vicecomandante del JFC di Napoli, il generale canadese Michael Day, sottolineando quanto sia importante “avere effetti deterrenti e dimostrare le proprie capacità”.

Un chiaro messaggio della NATO – “many voices, one message”, lo ha definito il gen Day – in un momento in cui, come ha evidenziato il vicecomandante inglese di NRDC-ITA, generale Sir George Norton, si assiste a una ”instabilità nel settore meridionale”.

Il periodo è dunque propizio per dare il via alla serie di esercitazioni Trident Jaguar, il cui obiettivo, sottolinea il comandante del JWC, gen Wolski, “è addestrare NRDC-ITA e ARRC per primi in operazioni non article 5”.

La mentalità più ampia a cui fa riferimento il gen Marchiò non prescinde tuttavia da una continua formazione, come ha dichiarato il comandante italiano dai microfoni dell’auditorium: “dobbiamo guardare al futuro”.

Ed è una visione che si basa sulla profonda comprensione degli attori presenti nell’ambito di una crisi, sottolinea il capo di stato maggiore di NRDC-ITA, generale Maurizio Boni. Un percorso già delineato nella esercitazione Eagle Joker 14 di Lecce, che in ottobre 2014 ha visto dispiegate 1.693 persone a centinaia di chilometri dalla sede di Solbiate Olona, come ricorda lo stesso gen Boni nel fornire i dati dell’attività che aveva condotto l’NRDC-ITA a ottenere la validazione nazionale come JTFHQ.

Oggi sono circa 1.100 gli uomini e le donne di NRDC-ITA che stanno sviluppando la Trident Jaguar 15 a Stavanger, provenienti dalle 12 nazioni rappresentate nel comando italiano. A completamento del complesso organico dell’esercitazione, l’Italia ha partecipato con il concorso di numerose cellule di risposta che hanno rappresentato la componente terrestre con le brigate Folgore, Julia, Granatieri di Sardegna, Friuli e Genio, quella marittima con il Maritime Component Command e quella aerea con il Joint Force Air Component Command, come esposto dal J7 di NRDC –ITA, colonnello Aldo Maria Vergano.

Tutta l’esercitazione è completamente ospitata all’interno del JWC. Ed è da questa collina che domina il fiordo di Stavanger che la NATO manda il suo messaggio di coesione e forza a concretizzare quanto stabilito e concordato dall’Alleanza nel recente summit del Galles.

Il rappresentante dello stato maggiore italiano presente a questa importante giornata, che vede l’Alleanza lanciare un messaggio forte di deterrenza e dimostrazione delle proprie rinnovate capacità, è stato il comandante delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER), generale Alberto Primicerj.

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Foto: NRDC-ITA PAO

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Forze Armate