La maratona verso l’Ora di buio planetaria, in programma sabato 28 marzo, si sta avvicinando al traguardo. Tra dieci giorni in Italia si spegneranno le luci alle 20.30 nell’ambito dell’iniziativa dell’Ora della Terra, la grande mobilitazione globale mossa dal WWF a favore della sostenibilità e della salvaguardia della vita sul nostro pianeta. L’evento italiano si svolgerà sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Earth Hour si pone come un evento catalizzatore per far compiere progressi sul clima in oltre 120 paesi: il più grande movimento di base del mondo, nato nel 2007 a Sidney, alzerà di nuovo la sua voce per ‘cambiare il cambiamento climatico’ – Change Climate Change”.
La novità di quest’anno è l’adesione a Earth Hour della Marina Militare Italiana: grazie a questa nuova partecipazione, l’ora di buio attraverserà anche le coste e le aree portuali italiane, oltre allo spegnimento di Palazzo Marina a Roma, sede dello stato maggiore Marina.
Dal nord al sud luci spente a Venezia sull’Arsenale e sulla Scuola Navale Militare Francesco Morosini; a La Spezia, con la base navale e le navi ormeggiate; a Livorno con l’Accademia Navale; a Brindisi e Taranto con le basi navali e le navi ormeggiate, oltre al Castello Aragonese di Taranto e infine ad Augusta, base navale e navi, e Messina.
Finora sono quasi 200 gli spegnimenti previsti in tutta Italia. Tra gli spegnimenti inediti quest’anno, si apprende dal comunicato della stessa Marina Militare, ci sarà quello dell’Expo Gate a Milano.
L’ora di buio italiana vedrà spegnersi simboli come la Basilica di San Pietro, il Colosseo e Piazza del Campidoglio a Roma, il Castello Sforzesco e Palazzo Marino a Milano, il Palazzo Accursio di Bologna, l’Arena di Verona, e poi Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio e la statua del David a Piazzale Michelangelo a Firenze, Piazza San Marco a Venezia, il castello Svevo di Cosenza, la Rocca della Madonna di Tropea e le mura del Castello di Monteriggioni e poi la Torre e Piazza dei Miracoli a Pisa fino a Piazza del Campo a Siena.
A Napoli, oltre allo spegnimento del Maschio Angioino e Piazza Plebiscito, è programmata una iniziativa speciale a Piazza Dante, dove il WWF insieme ad ANEA (Agenzia Napoletana per l’Energia e l’Ambiente) organizzeranno attività sull’energia solare con la partecipazione dei ragazzi del Convitto Vittorio Emanuele II.
Anche alcune delle Oasi WWF aderiscono organizzando eventi dedicati per quella sera. Da Orbetello e Orti Bottagone in Toscana a Macchiagrande nel Lazio, da Alviano in Umbria al Bosco di Vanzago in Lombardia. E poi Valpredina, Valmanera, Miramare, le Cesine, Ripa Bianca di Jesi e Monte Arcosu.
“Proprio in questi giorni abbiamo visto che combattere il cambiamento climatico si può – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima&Energia del WWF Italia – secondo la IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia), infatti, nel 2014 le emissioni di CO2 sono rimaste stabili, nonostante l’economia, a livello mondiale, sia cresciuta del 3%”.
“Dalle prime analisi – spiega Midulla – pare che questo sia dovuto al minor uso del carbone, il combustibile fossile più inquinante per il clima, per l’ambiente e per gli esseri umani. Questa è la dimostrazione che ‘disaccoppiare’ economia ed emissioni è una possibilità reale. Molto c’è ancora da fare perché si passi a invertire davvero la tendenza e, dunque, a significative riduzioni della CO2, condizione indispensabile per rimanere ben al di sotto dei 2°C di aumento della temperatura media globale rispetto all’era preindustriale per scongiurare il cambiamento climatico catastrofico. In questi mesi si devono decidere tagli delle emissioni molto ambiziosi e rilevanti impegni finanziari per aiutare i paesi più poveri e vulnerabili, in modo da puntare ad avere un accordo significativo ed efficace nel Summit sul Clima che si terrà a dicembre a Parigi; un accordo che deve essere basato sulle indicazioni della comunità scientifica e non sui veti incrociati e gli interessi degli inquinatori. La speranza per il clima viene soprattutto dalla società civile, dai governi locali, dalle imprese che lavorano per affermare alternative ai combustibili fossili, una realtà economica ed energetica concreta. L’economia sostenibile e verde è l’unica che oggi resiste alla crisi e che in soli cinque anni potrebbe portare 20 milioni di lavoro in più in Europa”.
Nel 2014 i sostenitori di Earth Hour hanno raccolto fondi per piantare milioni di alberi, promuovere l’uso di stufe a basso consumo di carburante e ridurre l’impronta di carbonio di migliaia di scuole. Dal 2007, Earth Hour ha mobilitato imprese, organizzazioni, governi e centinaia di milioni di persone in oltre 7.000 città e 162 paesi.
Gli hashtag per l’ora di buio planetaria sono: #EarthHour #unoralbuio
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Fonte: Marina Militare
Foto: Earth Hour