La NATO ha ribadito ieri, 6 gennaio, attraverso il suo sito web, la continuità del suo intervento in Afghanistan dopo la transizione avvenuta a fine anno dalla missione International Security Assistance Force (ISAF) a quella, in corso dal 1° gennaio 2015, denominata Resolute Support, “una nuova, consecutiva missione a guida NATO” dedicata a “training, advice and assistance” alle Forze di sicurezza afgane (ANSF) e alle istituzioni afgane.
Il personale impiegato nella nuova missione sarà pari a circa 12mila unità, sia di provenienza NATO che da paesi partner. La missione opererà da un hub centrale situato a Kabul/Bagram e da quattro direttrici: Mazar-e Sharif, Herat, Kandahar e Laghman.
Le funzioni chiave della nuova missione a guida NATO sono il supporto a pianificazione, programmazione, budgeting; l’aderenza ai principi di rule of law e good governance; il sostegno al reclutamento, al training, alla gestione e allo sviluppo delle risorse.
Oltre alle attività di training e assistenza è prevista una attività di sostegno finanziario sul lungo termine per le ANSF.
Il piano dettagliato dell’operazione è stato approvato dai ministri stranieri presso la NATO lo scorso giugno 2014. L’Italia, secondo quanto affermato dal Ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, lo scorso dicembre davanti alle Commissioni congiunte Difesa ed Esteri di Senato e Camera, parteciperà alla missione Resolute Support, insieme agli altri 27 paesi della NATO e a 21 paesi partner, “impiegando all’inizio circa 750 militari, che andranno a diminuire senza scendere sotto il livello necessario per la sicurezza della missione”.
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Fonte: Nato; Ministero della Difesa
Foto: Allied Joint Force Command Brunssum