Nel primo pomeriggio di ieri, 1° dicembre, un Predator B dell’Aeronautica Militare è atterrato sulla pista dell’aeroporto di Herat dopo aver condotto l’ultima missione operativa a favore delle Forze di Sicurezza Afgane e del contingente dell’International Security Assistente Force (ISAF), fa sapere un comunicato stampa del Train Advise Assist Command West (TAAC-W).
Quest’ultima missione è durata 5 ore e 35 minuti. Al termine si è svolta una cerimonia alla presenza del comandante del (TAAC-W), generale Maurizio Angelo Scardino, e del comandante della Joint Air Task Force (JATF), colonnello Paolo Latini, nella cui componente aerea nazionale e interforze del contingente italiano in Afghanistan hanno operato i Predator italiani inquadrati nel Task Group Astore.
Durante la cerimonia è stato simbolicamente ammainato lo stendardo del gruppo a significare il saluto definitivo al territorio afgano.
Negli oltre sette anni di impiego operativo a favore della missione ISAF, ovvero dal giugno 2007, i Predator italiani, nelle versioni A+ e B, hanno contribuito in maniera decisiva al raggiungimento di importanti obiettivi operativi, svolgendo missioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione e acquisizione di obiettivi su tutto il territorio afgano, effettuando un totale di 1.576 sortite e di 14.191 ore di volo con le quali sono state supportate 37 Task Force di tutto il contingente internazionale.
I Predator provenienti dal 28° Gruppo volo del 32° stormo dell’Aeronautica Militare di stanza ad Amendola (Foggia), supportati da uomini e donne provenienti da altri reparti della Forza Armata, hanno operato mettendo a sistema capacità e competenze umane e tecnologiche, che l’Aeronautica Militare esprime nell’ambito dei velivoli a pilotaggio remoto (APR).
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Fonte e foto: Train Advise Assist Command West