Oggi, 5 novembre nella piazza Unità d’Italia di Trieste, la seconda delle FREMM (fregate europee multi-missione), la fregata Virginio Fasan, riceverà la Bandiera di Combattimento.
La Bandiera di Combattimento, vessillo distintivo di ogni nave militare da guerra, sarà consegnata dal sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, al Comandante della fregata Virginio Fasan, comandante Marco Bagni.
Frutto del programma di cooperazione internazionale Italo-Francese FREMM , la fregata Virginio Fasan, insieme alle gemelle Bergamini e Margottini, fa parte della classe Bergamini.
Le FREMM sono navi moderne a elevate capacità di difesa e dotate di strutture in grado di operare in contesti multinazionali con l’assolvimento di operazioni antiterrorismo, di sorveglianza e interdizione dei traffici illeciti, di prevenzione, controllo dell’immigrazione illegale, assistenza umanitaria e soccorsi in caso di calamità naturali.
La prima missione operativa in cui la fregata Fasan è stata impiegata è l’Operazione Mare Nostrum, durante la quale ha navigato per 50 giorni traendo in salvo complessivamente 6.970 migranti.
A fare da cornice alla cerimonia della Bandiera di Combattimento sarà presente anche la portaerei Cavour che sosterà in piazza Unità d’Italia.
Entrambe le navi sono aperte alle visite del pubblico dalle 15.00 alle 18.30.
Questo il programma della cerimonia fornito dalla Marina Militare:
10.30 ÷ 11.05 Afflusso invitati;
11.10 Ingresso della Bandiera della Marina Militare e delle Forze Navali;
11.50 Consegna della Bandiera di Combattimento e benedizione della Bandiera da parte di S.E.R. Monsignor Giampaolo Crepaldi Vescovo di Trieste.
La fregata Fasan ha l’onore di portare nei mari il nome del capo meccanico di 3° classe Virginio Fasan (1914-1943), medaglia d’oro al valor militare alla memoria, che prestò valorosamente servizio con la Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale. Valoroso sottufficiale imbarcato per la durata dell’intero conflitto su siluranti, aveva già dato prova nel corso di oltre 120 missioni di guerra di esemplari qualità d’animo e professionali, meritando tra l’altro la medaglia d’argento al Valor Militare. Perse la vita durante l’imbarco sul Regio Cacciatorpediniere Vivaldi il 9 Settembre 1943, dritto nel saluto alla bandiera cui offriva l’olocausto di una nobile esistenza che aveva voluto legare al destino della nave. Una unità con lo stesso nome ha già prestato servizio nella Marina Militare. Il primo Virginio Fasan (F594), fu costruito negli stabilimenti Navalmeccanica di Castellammare di Stabia, è stato in servizio dal 1962 al 1990.
Consegnata alla Marina Militare Italiana il 19 Dicembre 2013, la fregata Fasan prevede un equipaggio di 167 persone, è lunga 144 metri, larga 19,4 metri e ha un dislocamento di 6700 tonnellate, oltre a un pescaggio di 8,4 metri.
Dotata di un impianto di propulsione ibrido di tipo CODLAG (Combined Diesel – Electric And Gas), può raggiungere una velocità massima di 27 nodi. Dispone inoltre di moderni sistemi di scoperta e d’arma, di elevato livello tecnologico, frutto di collaborazioni internazionali di cui fa parte l’industria italiana della Difesa: in particolare, il sistema missilistico antiaereo SAAM ESD a 16 celle per missili ASTER 15/30 e il radar multifunzionale MFRA.
Può imbarcare 2 elicotteri SH-90 oppure 1 SH-90 più 1 EH-101 con sistema di movimentazione assistita.
La Bandiera di Combattimento, simbolo della Patria, è l’elemento che dà identità alla nave, tratto di suolo italiano itinerante per le acque del mondo.
Ma oltre al tricolore, le navi militari possiedono una bandiera che accompagna la nave in tutta la sua vita operativa, sia in pace che in guerra. La consegna viene celebrata con una tradizionale cerimonia che sancisce l’inizio della vita operativa del mezzo navale.
L’impiego di questa bandiera nell’occorrenza della battaglia ha un’origine antica: le navi delle Repubbliche Marinare di Genova e Venezia avevano a bordo un vessillo destinato al solo tempo dello scontro navale in quanto più vivida nei colori nazionali rispetto a quella naturalmente consunta dalle lunghe navigazioni.
Secondo la tradizione di origine risorgimentale, la bandiera di combattimento viene donata alle navi militari da comitati, cittadini, rappresentanze di città provincie o regioni e associazioni combattentistiche legate in qualche maniera al nome della nave.
Il giorno della cerimonia viene portata a bordo dal più giovane ufficiale dell’equipaggio e issata.
Alla fine della cerimonia viene ammainata, riposta nel suo cofano e custodita presso l’alloggio del Comandante, verrà alzata e messa a segno solo nell’imminenza della battaglia.
Alla fine della vita operativa della nave, la bandiera di combattimento con il suo cofano viene consegnata al Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate presso il Vittoriano a Roma.
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Fonte e foto: Marina Militare