Lug 21, 2014
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Marina Militare e Universita’ di Siena insieme contro la plastica in mare nella Campagna idro-oceanografica 2014

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Domani, martedì 22 luglio, la nave idro-oceanografica Aretusa  lascerà l’arcipelago della Maddalena e dirigerà verso la foce del fiume Tevere per una nuova attività di ricerca in collaborazione con l’Università di Siena nell’ambito del progetto Plastic Busters.

Tale progetto è un ampio piano di analisi e divulgazione scientifica sull’inquinamento marino dovuto alle plastiche e fa parte delle iniziative a favore della sostenibilità lanciate attraverso Med Solutions.

All’interno dell’iniziativa ONU Sustainable Development Solutions Network, l’Università di Siena, Dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente, sotto la direzione della professoressa Maria Cristina Fossi, è l’ente coordinatore per l’area del Mediterraneo.

L’obiettivo del progetto è fare una fotografia delle macro e microplastiche riversate nel Mediterraneo e illustrare le conseguenze che generano sull’ambiente marino e sulla salute della sua fauna.

In tale contesto, nelle giornate del 23 e 25 luglio, il team di idrografi di nave Aretusa, assieme al gruppo di ricercatori dell’Università di Siena, campionerà il tratto di fondale delle foci dei fiumi Tevere e Arno per quantificare la presenza di plastica e suoi derivati provenienti dalle zone industrializzate attraversate dai due fiumi.

Grazie all’impiego di strumentazione che permette il prelievo di campioni di fondale fino a un metro di profondità, sarà possibile valutare l’incremento di plastica negli ultimi decenni nei vari strati di depositi. Verranno inoltre raccolti campioni di plancton in superficie, per misurarne la contaminazione.

L’attività si colloca nell’ambito della Campagna idro-oceanografica 2014 che vede l’equipaggio di nave Aretusa, sotto il comando del tenente di vascello Filippo Campolo, impegnato nel proseguire questa importante collaborazione con l’Università di Siena, già avviata lo scorso anno nella zona del Mar Ligure e nel santuario dei cetacei da nave Magnaghi e da nave Galatea.

La Marina Militare, grazie alla naturale connotazione dual use delle proprie navi, è da sempre attenta alla tutela dell’ambiente marino e in particolare alle problematiche connesse alla presenza di addensamenti di plastiche nel mare.

Il progetto Plastic Busters pone in essere azioni concrete necessarie a stabilire con certezza la presenza di plastica in mare e a pianificare, a livello internazionale, azioni di mitigazione e riduzione del fenomeno.

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Fonte e foto: Marina Militare

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Forze Armate