La nave scuola Palinuro della Marina Militare è arrivata venerdì mattina, 30 maggio, nel porto ligure di Imperia, dove sosterà presso la Banchina Aicardi del Bacino Portuale di Oneglia fino a domani 2 giugno.
Quest’anno la goletta della Marina Militare sarà impegnata in due campagne d’istruzione: la prima, nel periodo che va da giugno a metà luglio, svolta a favore degli allievi della 1ª Classe della Scuola Navale Militare Morosini di Venezia, e la seconda, che va da metà luglio a metà settembre, con gli allievi del XVI Corso Normale Marescialli della Scuola Sottufficiali di Taranto.
Le navigazioni si svolgeranno tra il Mar Tirreno, Mar Adriatico e Mar Egeo per addestrare i giovani allievi nell’apprendimento delle scienze nautiche e marinaresche e tenere vive le tradizioni e l’amore per il mare.
La nave è visitabile fino alle 19 di oggi, domenica 1° giugno.
Il Palinuro è una “Nave Goletta”, spiega la Marina Militare. Il termine indica che la nave è armata con tre alberi di cui quello prodiero, detto trinchetto, è armato con vele quadre, mentre gli alberi di maestra e di mezzana sono armati con vele di taglio (rande, frecce e vele di strallo). A questi alberi si aggiunge il bompresso, un quarto albero che sporge quasi orizzontalmente dall’estremità prodiera, anch’esso armato con vele di taglio (fiocchi). La superficie velica complessiva è di circa 1.000 mq., distribuiti su quindici vele. L’altezza degli alberi sul livello del mare è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 metri per la maestra e di 30 metri per l’albero di mezzana.
Lo scafo, così come gli alberi, è in acciaio chiodato ed è suddiviso in tre ponti. Sotto il ponte principale (detto di coperta) sono ubicati i locali di vita dell’equipaggio e degli Allievi, mentre sopra sono collocate le sovrastrutture del castello prodiero e del cassero poppiero. Sul cassero, all’estrema poppa, è situata la Plancia di Comando, invece al suo interno sono ubicati gli alloggi e i locali di vita degli Ufficiali e dei Sottufficiali, la cucina e il forno.
Nave Palinuro svolge due compiti principali: offrire il supporto necessario alla formazione degli Allievi Sottufficiali e contribuire alla proiezione d’immagine della Marina Militare. Il primo obiettivo si realizza durante le campagne d’istruzione annuali, quando a bordo della nave imbarcano, in aggiunta all’equipaggio, gli Allievi della Scuola Sottufficiali di Taranto (Mariscuola Taranto). In quest’occasione gli Allievi Marescialli affrontano diverse settimane di navigazione, per molti di loro si tratta della prima esperienza d’imbarco durante la quale sono sottoposti a un intenso programma di formazione nel settore marinaresco, della sicurezza, condotta della navigazione e nell’ambito etico-militare.
Il contributo promozionale e di proiezione d’immagine della Marina Militare si manifesta principalmente durante le soste nei porti nazionali ed esteri, durante le quali la Nave testimonia verso la popolazione e le Autorità locali le più antiche tradizioni della marineria italiana.
Il motto di Nave Palinuro è “Faventibus Ventis”, “Con il favore dei venti”.
Il suo porto di assegnazione è La Spezia.
Secondo la tradizione mitologica evocata dal poeta Virgilio nell’Eneide, Palinuro era il timoniere della nave di Enea, amato e stimato per la sua dedizione, fedeltà e la grande perizia marinaresca.
La dea Venere, preoccupata per l’incolumità della flotta di Enea, si rivolse a Nettuno affidandogli la salvezza delle navi troiane che risalivano il Mar Tirreno verso le coste laziali. Il Dio del mare acconsentì a proteggere la flotta chiedendo in cambio la vita di un troiano. L’uomo prescelto per il sacrificio fu proprio Palinuro, fidato timoniere e amico di Enea.
Al giungere della notte, il Dio Sonno mandato da Nettuno cercò di convincere Palinuro a lasciare il timone e addormentarsi. Non riuscendo a convincerlo, Sonno lo addormentò bagnandolo con le acque del Lete, il fiume dell’oblio, e lo gettò in mare. Rimasto tre giorni alla deriva, Palinuro riuscì ad approdare stremato sulla costa campana dove, appena giunto, fu ucciso dagli indigeni che lo scambiarono per un mostro marino. Il suo cadavere rimase insepolto.
Sceso all’Averno, Enea incontrò l’ombra del suo timoniere che gli chiese rituale sepoltura affinché la sua anima potesse riposare in pace. Le stesse popolazioni indigene che lo avevano ucciso, costrette da prodigi divini, cercarono il cadavere, lo seppellirono ed eressero in suo onore un tempio sul promontorio poi chiamato Capo Palinuro.
Il nome “Palinuro” si tramanda da più di un secolo nella storia della Marina Militare Italiana.
Il Palinuro attuale fu varato nel 1934 nei Cantieri Navali Dubigeon di Nantes in Francia, con il nome di “Commandant Louis Richard”. Fino all’inizio del secondo conflitto mondiale la nave, di proprietà di una società privata francese, fu destinata al ricco commercio della pesca e del trasporto del merluzzo nei Banchi di Terranova.
Al termine del secondo conflitto mondiale la Marina Militare Italiana, a seguito della perdita della nave scuola Cristoforo Colombo (gemella dell’Amerigo Vespucci), consegnata all’ex Unione Sovietica quale risarcimento dei danni di guerra, si interrogò sulla necessità di continuare ad addestrare i propri equipaggi sulle grandi navi a vela.
Lo Stato Maggiore decise di mantenere l’esperienza professionale che da decenni si tramandava sui velieri quale elemento fondante della formazione marinaresca dei propri equipaggi.
Nel 1950, quindi, la nave fu acquistata dalla Marina Militare Italiana che la sottopose a una serie d’importanti lavori trasformandola nella “Nave Scuola Palinuro”. La nave entrò in servizio il 16 luglio 1955 e da allora è stata impiegata per l’addestramento e la formazione dei nocchieri e dei motoristi e, in seguito, degli Allievi Marescialli delle Scuole Sottufficiali della Marina.
Dal 1955 a oggi Nave Palinuro ha toccato la maggior parte dei porti del Mediterraneo e del Nord Europa percorrendo, complessivamente, circa 300 mila miglia nautiche. Le sue caratteristiche le hanno permesso di prendere parte ai più prestigiosi raduni d’imbarcazioni e navi d’epoca e alle regate delle “Tall Ships” (così denominate per la loro caratteristica altezza degli alberi). Tra queste le più famose sono la “Cutty Sark”, la “Amsterdam Sail”, il raduno delle Vele d’Epoca di Imperia e la Festa della Marineria della Spezia.
Articoli correlati:
Le campagne addestrative della Marina Militare in Paola Casoli il Blog
Fonte e foto: Marina Militare