L’Esercito Italiano partecipa con propri reparti in armi al 62° raduno dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, in corso di svolgimento ad Asti fino a domani, 8 giugno.
Nella tradizionale sfilata a passo di corsa di domani, domenica 8 giugno, i bersaglieri in servizio saranno rappresentati dalla Bandiera di Guerra, la fanfara e una compagnia in armi dell’ 11° reggimento Bersaglieri.
Il Corpo dei Bersaglieri è una specialità dell’Arma di Fanteria e rappresenta l’unica specialità militare unicamente italiana.
Istituito nel 1836 con il compito di svolgere servizio di esplorazione, avanguardia e missioni di carattere ardito, sin dalle origini il Corpo dei Bersaglieri doveva costituire una parte della fanteria leggera.
Una specialità che, grazie alla scelta accurata degli effettivi e al particolare addestramento ed equipaggiamento, univa grande abilità nel tiro, spiccata resistenza allo sforzo fisico, in particolare alla corsa, con l’effetto di una straordinaria mobilità nelle operazioni militari.
Oggi i bersaglieri in servizio sono ordinati in 6 reggimenti e nella prestigiosa brigata Garibaldi, che ha sede a Caserta.
I fanti piumati si sono distinti combattendo su tutti i fronti dando prova di capacità dal Risorgimento ai giorni nostri. Dalle Guerre di Indipendenza alla Breccia di Porta Pia, passando per la lotta contro il brigantaggio fino alle Guerre Mondiali e di Liberazione.
Dopo il secondo conflitto mondiale sono stati impegnati in operazioni di mantenimento della pace in Libano, nel 1982, e nei Balcani, a partire dal 1995. Sono stati i primi a intervenire a Sarajevo nel Natale 1995, in Albania nel 1997, in Kosovo, nel 1999, e in Iraq nel 2003, dove la brigata Bersaglieri ha svolto ben tre cicli operativi, concludendo l’impegno militare italiano nel dicembre 2006.
Più recentemente i bersaglieri sono stati impegnati in Libano e in Afghanistan, dove la brigata Bersaglieri Garibaldi sarà nuovamente impiegata nel corso dei prossimi mesi.
I bersaglieri nelle missioni internazionali hanno sostenuto grandi sacrifici meritando numerosi riconoscimenti collettivi e individuali: lo scorso 7 maggio è stata attribuita la Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria al maggiore Giuseppe La Rosa, ufficiale del 3° reggimento Bersaglieri, caduto in Afghanistan l’8 giugno 2013.
La vocazione alle missioni internazionali non è nuova per i fanti piumati: un contingente di bersaglieri partecipò nel 1855 alla spedizione piemontese in Crimea dove prese parte alla battaglia della Cernaia e all’assedio di Sebastopoli a fianco delle truppe anglo-francesi, opposte a quelle russe. Proprio a seguito di quella prima impresa, gli ufficiali dei bersaglieri portano ancora oggi la sciabola curva, con l’elsa dorata e la testa di leone dagli occhi di rubino sull’impugnatura, in ricordo della scimitarra turca utilizzata in Crimea dal generale La Marmora.
La truppa continua ad indossare il fez, caratteristico berretto rosso col pennacchio blu, donato ai bersaglieri dagli Zuavi francesi proprio a seguito di quelle battaglie.
Oltre agli impegni all’estero, in epoca recente, non vanno poi dimenticati i numerosi interventi sul territorio nazionale sia per il controllo del territorio, come l’operazione Strade Sicure, sia in aree colpite da pubbliche calamità, come in occasione del sisma che colpì il Friuli Venezia Giulia nel 1976.
Ampio l’orizzonte dei valori di riferimento di questo Corpo dell’Esercito sintetizzati nel “decalogo”, da sempre punto di riferimento per i bersaglieri d’Italia. Dieci precetti in cui, accanto all’onore al Capo dello Stato, all’Obbedienza e all’onore alla Patria, non mancano i riferimenti al sentimento della famiglia e alla solidarietà tra compagni d’armi. Vengono poi indicati l’esercizio di tiro (da qui “bersaglieri”) e l’attività sportiva, ma anche la fiducia in se stessi, “altissima”, senza mai sfociare nella presunzione, fa sapere il comunicato stampa dell’Esercito Italiano.
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Fonte e foto: stato maggiore Esercito