Il portale Bulgaria-Italia, che sta ripubblicando da Paola Casoli il Blog la tesi di Anna Miykova sulla regione del Gran Mar Nero e le interrelazioni con la Bulgaria, ha pubblicato lo scorso 1° aprile un articolo (link in calce) dal titolo “Il Ministro della Difesa bulgaro contro la dipendenza dell’aeronautica militare dalla Russia”.
Eccolo per intero a beneficio dei lettori di Paola Casoli il Blog:
L’ammodernamento della flotta aerea bulgara è stato oggetto di discussione in questi giorni. Costituita principalmente da aerei di fabbricazione sovietica (Mig-29, Mig-21 e Sukhoi Su-25), una parte di questi mezzi è stata ammodernata per soddisfare gli standard NATO. Tuttavia tali velivoli richiedono onerosi servizi di manutenzione che sono attualmente forniti da partner russi. Questa dipendenza è stata oggetto di una intervista al giornale bulgaro Trud del Ministro della Difesa bulgaro, Angel Naydenov, che ha dichiarato che la dipendenza delle forze militari aereonautiche della Bulgaria, dal punto di vista della idoneità tecnica e dell’aeronavigabilità, pone la questione non solo di una sua limitazione ma anche di una sua interruzione.
Secondo il ministro ci sono in campo due possibilità: l’acquisto di nuovi aerei e l’ammodernamento dei MIG, ma quest’ultima mantiene la situazione di dipendenza da fornitori russi. Il Consiglio dei Ministri dovrà scegliere fra queste due opzioni e la decisione è attesa entro la metà dell’anno.
Alla domanda se la presenza militare americana nel paese potrà espandersi, il ministro ha risposto che non è escluso in quanto tale possibilità esiste in virtù dell’accordo di partnership strategica tra i due stati. Inoltre il responsabile della difesa ha affermato di aver ricevuto, oltre ai complimenti per il lavoro svolto da parte del quartier generale della NATO, anche delle critiche relativamente alle restrizioni del budget per la difesa. Secondo l’istituto SIPRI di Stoccolma, la spesa militare bulgara per il 2012 è ammontata a 1,132 mld di leva (circa 566 mln di euro) pari all’1,5% del PIL del paese, pari a 77,582 mld di leva (circa 38,8 mld di euro).
Un articolo di mediapool.bg dello scorso anno rendeva noto che secondo informazioni non ufficiali i piloti bulgari nell’anno 2012 hanno volato al massimo 35 ore ciascuno, mentre i colleghi della NATO hanno volato nello stesso periodo per oltre 140 ore. Secondo la stessa fonte un’ora di volo costa ai cittadini bulgari oltre 50.000 leva (circa 25.000 euro), e per l’addestramento di ciascun pilota sono necessari tra 10 e 20 milioni di leva (circa 5-10 mln di euro).
Tale discussione avviene alla vigilia del decimo anniversario dall’adesione della Bulgaria all’Alleanza Atlantica. Le celebrazioni ufficiali inizieranno con una conferenza internazionale che si terrà a Sofia il 3 e il 4 aprile prossimo e proseguiranno con altre iniziative nel corso dell’anno. Oltre al paese balcanico, dal 2004 sono entrate a far parte della NATO anche la Romania, la Slovacchia, la Slovenia e tre ex-repubbliche sovietiche: Estonia, Lettonia e Lituania. In questo periodo le forze armate bulgare hanno partecipato a diverse missioni internazionali, tra le quali quelle in Iraq ed in Afghanistan. Inoltre è stato concesso agli Stati Uniti d’America l’uso di alcune basi militari ed aeroporti in territorio bulgaro.
Autore: D.P.-P.M.
Articolo originale Il Ministro della Difesa bulgaro contro la dipendenza dell’aereonautica militare dalla Russia dal sito bulgaria-italia.com
La tesi di Anna Miykova in pubblicazione su Paola Casoli il Blog: clic qui
Fonte e foto: Bulgaria-Italia