Mar 2, 2014
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Ucraina, te la diamo noi la democrazia

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Dopo il vertice della Nato dell’una di oggi, che ha visto i 28 ambasciatori degli stati membri convocati d’urgenza dal segretario atlantico Anders Fogh Rasmussen, visto il peggioramento della situazione in Ucraina, ora sono in riunione anche i ministri italiani della Difesa e degli Esteri, Roberta Pinotti e Federica Mogherini, con il neo premier Matteo Renzi, che ha convocato una riunione “intorno alle 18”, dice l’Ansa.

Mica siamo da meno, noi. Finalmente un governo che ha ben presente che bisogna agire da subito, così non succede più che due servitori dello stato vengano dimenticati in India come è successo ai due marò.

Qui, tuttavia, si parla di argomenti di gran lunga più considerevoli dei due militari che sono stati posti – armati (!!) e in tuta mimetica (!!) – a difesa della petroliera Enrica Lexie. L’argomento della riunione di Renzi e ministre è infatti un vero e proprio vertice sulla situazione in Ucraina: qui si parlerà di diritti umani, di integrità territoriale e di un futuro democratico per la popolazione civile. Tutti temi da promuovere e incentivare con quella meravigliosa idea occidentale di esportare la democrazia come un copia&incolla.

Sono temi importantissimi, non si discute, argomenti su cui probabilmente nessuno tranne il Padreterno potrebbe davvero esprimersi con l’equilibrio e la serenità che tante volte agli esseri umani difetta.

Ma c’è una cosa che davvero stupisce: come potrà Renzi parlare di democrazia? E di democrazia da esportare come un menu takeaway di McDonald’s? Non sembra infatti che in Italia ci sia un tale surplus di democrazia da poterci addirittura permettere di esportarne!

Il premier Renzi non è figlio di espressione democratica. Neanche i suoi ministri sono figli della democrazia. In Italia abbiamo abbandonato la democrazia ormai da tre governi. Come dire che l’Italia e la democrazia hanno una relazione complicata, così complicata che hanno deciso di non frequentarsi più.

Andiamoglielo a dire al cittadino comune, quello che ieri si è trovato l’aumento delle accise al distributore di benzina, che esportiamo la democrazia in Ucraina pagando subito quei “35 miliardi di dollari entro il 2015” richiesto al Fondo Monetario Internazionale dal ministro della Finanze ad interim ucraino, Iuti Kolobovko.

Diciamoglielo al cittadino comune che, mentre lui paga il carburante più caro senza nessun preavviso, pur se Alfano assicura che non ci saranno aumenti di tasse, l’Italia esporta la democrazia! Vedrete che gli verrà da ridere: Ucraina, te la diamo noi la nostra democrazia!

pc

Fonte: Ansa

Foto: Matteo Renzi a Porta a Porta da mauxa.com

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