Nei tre mesi di eccezionale maltempo che ha investito l’Italia, ricorda il comunicato stampa dell’Esercito Italiano, uomini e mezzi dell’Esercito sono intervenuti, su richiesta delle prefetture, dal nord al sud della penisola per fronteggiare le emergenze e prestare soccorso alla popolazione.
Più di cento militari della brigata Sassari, ora impegnata in Afghanistan, sono intervenuti nel mese di novembre a Olbia a seguito dell’alluvione. In 57 giorni di operazione i “sassarini” hanno operato con elicotteri, macchine movimento terra e mezzi speciali del genio percorrendo oltre 20mila chilometri, movimentando 5.400 metri cubi di rifiuti ingombranti, distribuendo 7.000 quintali di aiuti umanitari e diverse centinaia di pasti caldi.
Reparti del Genio dell’Esercito sono intervenuti tra gennaio e febbraio nella provincia di Modena, nel trevigiano e a Fiumicino.
A Modena, a seguito dell’esondazione del fiume Secchia, 190 soldati del reggimento Genio ferrovieri, impiegando anche gommoni in dotazione all’Esercito, hanno portato in salvo quanti erano rimasti bloccati dalle acque e permesso ad altri di recuperare beni di prima necessità. I militari hanno anche contribuito a rinforzare e monitorare gli argini che avevano ceduto, a svuotare dall’acqua e a rendere di nuovo utilizzabili scuole, abitazioni, cantine e garage.
Nella provincia di Treviso, a Preganziol, Motta di Livenza, Mareno di Piave e Cimadolmo, le idrovore del Genio hanno lavorato fino a sabato scorso per abbassare il livello dell’acqua che ha invaso le abitazioni.
A Fiumicino, in località Isola Sacra, quasi 200 genieri con 39 mezzi e nove idrovore hanno operato ininterrottamente per dieci giorni, su richiesta del sindaco, per svuotare le abitazioni invase dall’acqua e per fornire agli sfollati vitto e generi di prima necessità. Grazie all’intervento di un team di medici e infermieri dell’Esercito si è anche provveduto a garantire alla popolazione le cure mediche di base.
Oltre 100 paracadutisti della brigata Folgore sono stati chiamati a intervenire, due volte in quindici giorni, sul lungarno mediceo al centro di Pisa, per innalzare con paratie e rinforzare con sacchi di sabbia gli argini dell’Arno che minacciava di esondare.
Nella provincia di Belluno colpita da eccezionali nevicate, sono intervenuti oltre 140 militari e 45 mezzi. Tra questi 4 mezzi BV206 (foto), veicoli cingolati speciali, nati per operare in climi estremi e innevati con i quali sono state raggiunte le case più isolate per recuperare persone e distribuiti generi di conforto. I militari hanno raggiunto tredici comuni in cui hanno ripristinato la viabilità, sgomberato le principali rotabili e, grazie all’intervento di una squadra di rocciatori, hanno liberato dalla neve i tetti di edifici pubblici che rischiavano di crollare.
La Forza Armata, grazie alla capacità dual-use dei propri reparti, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, è in grado d’intervenire nei casi di pubbliche calamità e utilità, in ogni momento, a supporto della popolazione su tutto il territorio nazionale dimostrandosi una risorsa pronta e flessibile al servizio del Paese.
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Fonte e foto d’archivio: stato maggiore dell’Esercito