La brigata Granatieri di Sardegna parte per il Libano dopo oltre quattro anni dall’ultimo impiego in missioni all’estero e dopo un anno di intense attività addestrative, che hanno raggiunto il culmine nelle esercitazioni Quick Impact (a Monteromano, in provincia di Viterbo, nel mese di giugno), Pegaso 2013 – 4 (a Bracciano, in provincia di Roma, a luglio) e Dark Shadow (a Monteromano, a settembre).
Una cerimonia, ieri, molto sentita, che ha visto radunate autorità militari, civili e religiose, si è svolta presso la caserma Gandin di Roma, sede del Comando brigata Granatieri di Sardegna e del 1°reggimento, per salutare questo nuovo impegno della brigata.
Per prima è entrata in campo la banda, comandata dal luogotenente Domenico Morlungo. A seguire, sotto il comando del colonnello Claudio Caruso, si sono posizionati i reparti dei Granatieri: una compagnia del Comando brigata, due compagnie del 1° reggimento, uno squadrone dei Lancieri di Montebello, una compagnia mista formata dal Reparto Comando Granatieri e da un gruppo di formazione di altri reparti in concorso che andranno in missione nel teatro libanese, riconoscibili dal consueto basco azzurro, tipico delle missioni ONU. I medaglieri dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e quello dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori e il Gonfalone di Roma Capitale decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare hanno poi preso posto a fianco del palco delle autorità.
Il generale Maurizio Riccò, comandante della brigata Granatieri di Sardegna, e il generale Vincenzo Lops, comandante del 2° Comando delle Forze di Difesa (2° FOD), si sono avvicendati in un discorso rivolto al pubblico presente, spiegando come dopo l’intenso ciclo di esercitazioni la brigata Granatieri di Sardegna sia pronta ad assumere il comando del Settore Ovest (SW) della missione ONU-UNIFIL, nell’ambito dell’Operazione Leonte XV in Libano. E infatti, la Grande Unità elementare, rinforzata da altre unità provenienti da tutta Italia, una volta giunta in territorio libanese assumerà la denominazione JTF-L (Joint Task Force – Lebanon) e opererà, insieme alle Forze Armate di altre nazioni, nel pieno rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
UNIFIL agisce in un contesto molto delicato che, dal 1978 a oggi, è in continuo mutamento. Gli obiettivi della missione seguono tre linee direttrici: monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, supporto alle Forze Armate libanesi dispiegate nel Libano del sud, per favorire il graduale miglioramento delle loro capacità di controllo della medesima area e, infine, assistenza alla popolazione civile attraverso la realizzazione di progetti CIMIC e Quick Impact Project per una crescita sostenibile della popolazione libanese. La JTF-L contribuirà con imparzialità e trasparenza, qualità tipiche del “peacekeeper”, a restituire stabilità e sicurezza alla martoriata terra libanese.
Padre Pierluca Bancale, cappellano militare della brigata meccanizzata Granatieri di Sardegna, ha poi benedetto il contingente prossimo alla partenza e i reparti hanno cantato l’Inno d’Italia.
Monica Palermo (articolo pubblicato da Rassegna Stampa Militare)
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Fonte: questo articolo di Monica Palermo è stato pubblicato da Rassegna Stampa Militare
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