Dopo la kinetic week di fine giugno per l’approntamento dell’Aviation Battalion destinato a breve alla missione ISAF in Afghanistan, ora l’esercitazione Tuscia 2013 conclude il training pre-deployment con la sua fase finale dedicata all’elemento sicurezza. L’attività, che costituisce l’ultimo step addestrativo dei reparti prima di recarsi, a breve, in Afghanistan, vede protagonisti nel poligono di Monteromano i reparti dell’Aviazione dell’Esercito (AVES) ed è condotta da reparti specialistici della brigata Folgore (185° reggimento acquisizione obiettivi e 183° reggimento), e da elicotteri dell’Esercito A129 Mangusta, CH47, NH90.
Dato che questa fase finale costituisce l’ultimo passaggio esercitativo prima del dispiegamento in teatro, fase di sensibile importanza per l’elemento sicurezza, acquistano particolare significato le parole che il Capo di stato maggiore dell’Esercito (CaSME), generale Claudio Graziano, ha pronunciato ieri a margine dell’esercitazione: “L’addestramento, prima di una missione all’estero, è fondamentale. L’addestramento significa sicurezza per il personale, capacità di operare sul terreno integrati con le forze alleate e di conseguire il successo della missione”. In particolare il generale ha sottolineato che “senza addestramento non ci possono essere attività operative” e che “sull’addestramento non si può risparmiare”.
Il CaSME ha anche ricordato come l’Esercito stia comunque razionalizzando le spese anche trasferendo alcune unità operative vicino ai poligoni per diminuire le spese.
Il generale Graziano ha fatto un riferimento anche ai mezzi, evidenziando che “rispetto a quando siamo entrati in Afghanistan nessun mezzo di trasporto personale è ancora in servizio, sono stati tutti sostituiti perché la nuova minaccia degli IED (ordigni esplosivi improvvisati) ha imposto nuovi veicoli; in questo momento i mezzi a disposizione sono adeguati e idonei a operare, taluni rappresentano anche il meglio che c’è”.
Poi, parlando della riduzione dei costi di gestione dell’Esercito, il CASME ha affermato che “l’intero processo di trasformazione delle Forze Armate vuole risparmiare sul personale e sulle strutture di supporto per concentrare le risorse sulle forze operative; il nostro impegno è grande e riteniamo sia possibile a patto che ci sia una stabilità economica idonea a sostenere la trasformazione e un’attenzione da parte del Paese a sostenere quelle cose fondamentali che sono la sicurezza del personale, quindi mezzi sufficientemente moderni per integrarsi con i sistemi digitali per prevenire la minaccia”, ribadendo poi che “su questo serve l’attenzione del Paese perché sulla sicurezza non si possono fare sconti”.
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Fonte: stato maggiore Esercito
Foto: stato magigore Esercito