L’incontro dei maggiori esperti di otorinolaringoiatria avvenuto recentemente a Roma, nell’Auditorium Parco della Musica in occasione del 100° Congresso Nazionale della Società Italiana di otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale, ha messo in evidenza non solo il lavoro svolto dagli specialisti militari, che ha consentito di evidenziare l’importanza di tale dinamica lesionale nel distretto testa-collo, ma anche gli elevati standard diagnostici terapeutici raggiunti dal Policlinico Militare Celio, che hanno permesso un efficace recupero delle lesioni ototraumatiche e cervico-facciali in oltre la metà dei casi trattati.
Ciò testimonia il successo dell’investimento sulla ricerca promosso e condotto dall’Esercito, che continua a puntare sulla ricerca, oltre che sulla componente sociale e umana del paese, per assicurare sempre una maggiore professionalità nell’interesse del paese, di tutte le Forze Armate e della città di Roma.
Tra gli oltre 1.200 specialisti, provenienti da tutto il mondo, che hanno partecipato ai quattro giorni di lavoro di fine maggio per fare il punto sulle ultime scoperte dell’otorinolaringoiatria italiana, era presente anche un team di medici dell’Esercito, specialisti del Policlinico Militare Celio di Roma, diretto dal generale Mario Alberto Germani.
Al congresso è stato presentato il lavoro scientifico condotto dal tenente colonnello dell’Esercito Giuseppe Alberto Maria Algieri, in collaborazione con tutto il team di specialisti del Policlinico Militare di Roma, sull’esperienza del Role 4, ovvero uno dei quattro livelli di pianificazione sanitaria della NATO per le cure a lungo termine in patria, nella diagnosi e trattamenti delle lesioni ototraumatiche e cervico facciali associate, riportate dai militari italiani a seguito di esposizione a onda d’urto provocata dall’esplosione di un IED nei teatri di operazione all’estero.
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Fonte: stato maggiore dell’Esercito
Foto: stato maggiore dell’Esercito