L’equipaggio di Nave San Marco, Flagship NATO della missione Ocean Shield su cui è imbarcato il contrammiraglio Antonio Natale, comandante dell’Operazione, è stato impegnato nell’ennesimo appuntamento di Medical Civil Action Program (Medcap), questa volta a favore degli abitanti di Garacad, in Somalia, e dintorni, a soli cinque giorni di distanza da un analogo episodio avvenuto nelle acque antistanti Bender Beyla, nella regione somala del Puntland.
Si tratta di un’attività che continua a dimostrarsi efficace e dai riscontri sempre più positivi per le persone bisognose di assistenza medica. “È fondamentale intervenire con il nostro lavoro supportando anche necessità di base in un territorio in cui il sistema sanitario è notevolmente deficitario a causa di guerre, calamità naturali, malnutrizione o semplice discriminazione sociale”, ha sottolineato il comandante di Nave San Marco, capitano di vascello Massimo Esposito.
I beneficiari di quest’ultima opera di assistenza medica di base, avvenuta nel dettaglio lo scorso 27 e 28 aprile, sono stati 96 (74 uomini, 22 donne, tra cui 15 bambini), visitati nell’ambulatorio da campo allestito per l’occasione nel ponte garage di Nave San Marco.
L’Italia contribuisce all’attività di contrasto alla pirateria nel Corno d’Africa sin dal Dicembre 2008 e ha assunto il comando dell’Operazione Ocean Shield lo scorso 7 dicembre. Nave San Marco, unità Flagship della task force, farà rientro in Italia alla fine del mese di giugno dopo circa sette mesi di attività in mare.
Le nazioni della NATO hanno raggiunto il 19 marzo 2012 un accordo per prolungare l’Operazione Ocean Shield sino alla fine del 2014.
Al momento, fa sapere la Marina Militare, la Task Force NATO è composta da Nave San Marco – Flag Ship (Italia), HDMS Iver Huitfeldt (Danimarca), TCG Gokova (Turchia), USS Nicholas (Stati Uniti).
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Fonte: Marina Militare
Foto: Marina Militare