Si è concluso alle 12 di oggi, con la partecipazione all’Angelus in piazza San Pietro, il primo raduno nazionale congiunto dell’Associazione Nazionale dell’Arma di Cavalleria (ANAC) e dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia (ANCI).
Ieri, 25 maggio, il Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, ha partecipato alle celebrazioni nell’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, dove in tribuna d’onore erano presenti, tra gli altri, in rappresentanza del sindaco di Roma, onorevole Gianni Alemanno, l’onorevole Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, sport e politiche giovanili di Roma Capitale, e il decano dell’Arma di Cavalleria, generale carrista, Massimo de Maggio, comandante per la Formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito, e il generale carrista Mauro Moscatelli, comandante del Comando Militare della Capitale. Alla cerimonia erano presenti anche i familiari della Medaglia d’Oro al Valore Militare, tenente Andrea Millevoi.
Schierati nell’ippodromo militare Generale Pietro Giannattasio, gli stendardi dell’Arma di Cavalleria, del 131° reggimento Carri, del reggimento Lancieri di Montebello (8^), il gonfalone della Provincia di Roma e della Regione Lazio e i medaglieri dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia.
La cerimonia ha avuto inizio con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica ed è proseguita con gli interventi dei presidenti delle associazioni d’Arma di Cavalleria e Carristi d’Italia.
Nel suo intervento, il generale Graziano, dopo aver ricordato i caduti nell’adempimento del proprio dovere, ha auspicato un pronto rientro dei feriti nei ranghi della Forza Armata e ha proseguito rivolgendosi al presidente dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, generale Vladimiro Alexitch, e al presidente dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia, generale Bruno Battistini, sottolineando quanto “la presenza attiva dell’Esercito, al raduno nazionale, rafforzi ancora di più i vincoli di fratellanza tra i militari in servizio e in congedo, improntati all’adempimento del comune dovere verso il Paese”.
Il generale Graziano ha poi ricordato che “solo esprimendo operatività e capacità di assolvere i propri compiti, l’Esercito potrà continuare a meritare la stima e il sostegno del popolo italiano”.
La cerimonia di ieri nell’ippodromo militare di Tor di Quinto si è conclusa con il Carosello storico dello squadrone a cavallo del reggimento Lancieri di Montebello e la tradizionale carica di cavalleria.
La Cavalleria dell’Esercito Italiano ha origine dalla cavalleria sabauda nella quale i primi reggimenti d’ordinanza, Dragoni di Sua Altezza e Dragoni di Madama Reale, sono organizzati nel 1668. Con decreto ministeriale del 1° giugno 1999, l’Arma di Cavalleria viene ridisegnata e assume nelle sue fila sia l’Aviazione dell’Esercito che la Fanteria Carrista. Le due strutture assumono il nome di Cavalleria dell’Aria e Specialità Carristi dell’Arma di Cavalleria. I reparti già dell’Arma di Cavalleria divengono Cavalleria di Linea e i carristi adottano lo stendardo in sostituzione della bandiera di guerra. Il provvedimento relativo alla Cavalleria dell’Aria decade il 3 novembre 2003 quando la stessa Cavalleria dell’Aria confluisce nella rinata Aviazione dell’Esercito (AVES), specialità di Forza Armata.
Fonte: stato maggiore Esercito, assocavalleria.eu
Foto: assocavalleria.eu