Ventimila bersaglieri, in congedo e in servizio e provenienti da tutto il paese, si sono ritrovati ieri, domenica 19 maggio, a Salerno per sfilare di corsa tra le vie della città alla presenza del Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, del comandante del 2° FOD (Comando delle Forze Difesa) e decano dei bersaglieri in servizio, generale Vincenzo Lops, e delle autorità locali, civili e religiose, tra cui il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, viceministro dei Trasporti, il prefetto di Salerno, Gerarda Pantalone, e l’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti.
In testa allo schieramento ha sfilato la Bandiera di guerra dell’8° reggimento bersaglieri di Cosenza seguita da una compagnia in armi e dalla fanfara della brigata bersaglieri Garibaldi.
La presenza attiva dell’Esercito al 61esimo raduno nazionale dei bersaglieri rafforza ancora di più i vincoli di fratellanza tra i militari in servizio e in congedo, improntati all’adempimento del comune dovere verso il Paese.
Per l’occasione, il generale Graziano, dopo aver portato il saluto del ministro della Difesa Mario Mauro, ha voluto ricordare i caduti nella tragedia di Genova e tutti i caduti nell’adempimento del proprio dovere. Rivolgendosi al presidente dell’Associazione nazionale bersaglieri, generale della riserva Marcello Cataldi, il generale Graziano ha espresso “estrema soddisfazione per la calorosa accoglienza che la città di Salerno ha riservato ai bersaglieri, soldati simbolo di valori quali coraggio, altruismo disciplina e spirito di sacrificio, tratto distintivo dell’identità militare”.
“I bersaglieri – ha proseguito il generale Graziano – sono stati costantemente protagonisti dei momenti più importanti della storia d’Italia, dal Risorgimento ai giorni nostri, sul territorio nazionale e nei principali teatri operativi, facendosi apprezzare e riscuotendo ammirazione per il loro impegno a favore della collettività, la loro dinamicità ed efficienza”.
Presente alla cerimonia anche il decano dei bersaglieri in servizio, generale Vincenzo Lops.
Nella giornata di sabato si è svolta la corsa podistica Fik e Flok, dall’omonimo brano musicale, tipicamente bersaglieresco, più antico e conosciuto, che rappresenta la prima marcia d’ordinanza del Corpo. E, nella stessa serata, il saggio ginnico della brigata Garibaldi, dove i bersaglieri hanno dato prova di capacità fisiche e ginniche. Tra le prove eseguite, il salto nel cerchio di fuoco.
Il corpo dei bersaglieri, ora specialità della fanteria, nacque il 18 giugno 1836 per volontà del capitano Alessandro La Marmora. L’ufficiale presentò al re Carlo Alberto uno studio intitolato Proposizione per la formazione di una compagnia Bersaglieri, il Sovrano accolse la proposta e, con Regio Decreto del 18/6/1836, autorizzò la creazione della 1^ Compagnia del Corpo dei Bersaglieri.
La Marmora voleva formare reparti celeri di carabine che dovevano avere una notevole possibilità di rapidi spostamenti caratterizzati da un fuoco preciso e utile alle piccole distanze; in poche parole, l’intento era quello di avere a disposizione reparti di fanteria celere. I bersaglieri dovevano avere grande resistenza alle fatiche, per effettuare tanti e rapidi spostamenti, ottima mira con la carabina e intelligenza per trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto.
La Marmora riassunse in un decalogo l’istruzione e l’educazione bersaglieresca: obbedienza, rispetto, conoscenza assoluta della propria carabina, molto esercizio di tiro, ginnastica di ogni genere fino alla frenesia, cameratismo, sentimento della famiglia, amore al re, amore alla patria, fiducia in se fino alla presunzione.
La brigata Garibaldi è custode delle antiche tradizioni dei bersaglieri e rappresenta, oggi, una delle unità di punta dell’Esercito Italiano, equipaggiata delle più evolute tecnologie, è impiegata nei principali teatri di operazione all’estero.
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Fonte: stato maggiore Esercito; 2° FOD
Foto: stato maggiore Esercito; 2° FOD