Viene dal top commander statunitense in Europa, l’ammiraglio James Stavridis (USEUCOM, comandante dello US European Command) la notizia che la NATO si sta preparando nell’eventualità di un intervento militare in Siria.
L’ammiraglio Stavridis, rivolgendosi all’Armed Services Committee del Senato americano, ha dichiarato ieri che i governi degli stati membri della NATO stanno valutando in proposito una “gamma di operazioni” e che le forze statunitensi intendono farsi trovare pronte nel caso di intervento.
“Siamo pronti nel caso di richiesta di coinvolgimento, così come lo siamo stati nel caso della Libia”, ha affermato l’USEUCOM, rimettendo così un eventuale intervento a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e al parere dei 28 paesi membri della NATO.
Intanto è chiaro che si sta cercando una soluzione allo stallo venutosi a creare dopo due anni di guerra civile in Siria, “una situazione – ha detto ancora l’ammiraglio – che va di male in peggio: 70mila morti, un milioni di rifugiati cacciati fuori dal paese, probabilmente 2 milioni e mezzo di sfollati. Senza nessuno stop in vista al circolo vizioso della guerra civile”.
Da quanto riferito dall’USEUCOM, sembra che i paesi NATO si stiano orientando verso l’imposizione di una no-fly-zone e di un embargo alle armi, oltre al supporto alle forze di opposizione. Le postazioni Patriot recentemente installate in Turchia, al confine con la Siria, forniranno supporto difensivo.
Alla richiesta se sia in analisi un eventuale attacco alle forze aeree siriane, il comandante statunitense in Europa ha semplicemente detto di sì, ha fatto sapere Associated Press.
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Fonte: AP/The Windsor Star, RT, USEUCOM
Foto: RT