Avrebbe potuto essere sviluppato sulla matrice di Call of Duty, ma sarebbe stato come guidare una bicicletta a 200 all’ora. Così la più grande simulazione virtuale di battaglia, condotta dal 2nd Battalion the Royal Welsh (2 R WELSH) dell’Esercito Britannico, denominata Urban Warrior 5, ha richiesto uno sviluppo a sè, creato con il software VBS2 utilizzato normalmente dai creatori di giochi commerciali per la costruzione di scenari virtuali.
Un costo finale elevato, circa un milione di sterline, che però ha garantito realismo e versatilità di impiego. E non è un gioco qualsiasi. Nello scenario realizzato è possibile inserire a piacimento alberi, persone e quant’altro. L’obiettivo rimane comunque quello di combattere e vincere una battaglia, e non colpire il maggior numero di persone.
La Urban Warrior 5, un test durato in tutto due ore di combattimento virtuale in una immaginaria città della Francia per circa 200 militari coinvolti, è stata condotta nell’Army’s Land Warfare Centre di Warminster, in Wiltshire, l’estesa area esercitativa nel sud-ovest dell’Inghilterra.
Tale simulazione risulterà di aiuto nell’identificare le future necessità dell’esercito, per indirizzare così il processo decisionale verso le risorse che hanno bisogno di investimenti. Il test verrà ripreso fino a giugno di quest’anno e i dati raccolti saranno analizzati e messi a sistema dal Defence Science and Technology Laboratory (Dstl) del ministero della Difesa britannico e dallo sviluppatore del programma, la Niteworks Partnership, al fine di delineare le necessità per le missioni future.
Le risorse in battaglia che sono subito apparse come le più significative da questo primo test sono il numero di truppe sul terreno, la copertura di sicurezza e le comunicazioni.
Fonte: Armed Forces International, Army Technology
Foto: A soldier participating in the Exercise Urban Warrior 5. Photo: Corporal Steve Blake, Crown Copyright/MOD 2013 (army-technology.com)